Prosegue senza sosta il tour de force del Civitavecchia Calcio 1920. Dopo aver ritrovato il gusto del dolce domenica scorsa vincendo contro la Pescatori Ostia, i nerazzurri sono attesi da un passaggio importante in Coppa Italia. Domani alle 14.30 fischio d’inizio in trasferta per la gara contro l’Aurelio, valevole per il ritorno degli ottavi di finale. Si tratta del terzo scontro tra queste due squadre nel giro di un mese e mezzo, con due pareggi nei primi due confronti. Si riparte dal fiacco 0-0 dell’andata, in una prestazione condita da diverse chance del vantaggio sprecate. Ma la formazione allenata da Raffaele Scudieri avrà, praticamente, due risultati su tre a disposizione. Bisogna ricordare anche in questo caso che vige la vecchia regola dei gol in trasferta. Quindi con un pareggio con reti passerà il Civitavecchia. Se si dovesse ripetere lo 0-0 si passerà direttamente ai tiri di rigore. Importante l’assenza a centrocampo dello squalificato Sevieri, sempre voluto in campo sia da Manelli che da Scudieri. Per il resto dovrebbe essere a disposizione l’intera rosa, compresi Vittorini e Costantini, che hanno rimediato qualche problema fisico durante la gara contro la Pescatori, ma senza grosse conseguenze, così come spiegato da Raffaele Scudieri nel post partita. Vista l’assenza di Sevieri è molto probabile una riconferma di Ngom a centrocampo, anche dopo i tanti complimenti ricevuti da Scudieri domenica scorsa. Per questa partita è stato designato l’arbitro Alessandro Capponi della sezione di Latina. I suoi assistenti saranno Daniele Colizzi di Albano Laziale e Andrea Garcea di Roma 1.

Ma nei pensieri dell’ambiente nerazzurro non c’è solamente l’impegno con l’Aurelio. Le ultime vicende relative allo stadio Fattori, che non porteranno ad una sua riapertura nel giro di poco tempo, hanno scatenato l’amarezza delle parti del Tamagnini. C’è proprio la sensazione che l’attuale amministrazione comunale, avendo capito che non avrebbe fatto in tempo a riconsegnare l’impegno alla città in tempo per le elezioni, abbia deciso di gettare la spugna, andando alla ricerca di qualcos’altro da sbandierare in campagna elettorale. E domenica scorsa, davanti ai giornalisti presenti per le interviste post partita dopo il successo con la Pescatori Ostia, i massimi dirigenti nerazzurri si sono lasciati andare ad alcune esternazioni, dando il nullaosta per la pubblicazione. Qualche mese avevamo criticato la dirigenza del Civitavecchia per non essere intervenuta sulla vicenda, quando si erano visti i primi scricchioli. Va dato merito, in questo caso, al club per aver esternato il suo pensiero, crudo, ma è giusto che sia così, sulla questione. «Ormai abbiamo deciso di cercare delle alternative - afferma il presidente Patrizio Presutti - non possiamo continuare ad aspettare. Abbiamo pensato di rimboccarci le maniche a pensare noi al nostro futuro, senza che qualcuno ci dia un aiuto. Preciso che non abbiamo mai chiesto nulla all’amministrazione comunale, il nostro modo di fare è questo. Solo una volta ci siamo interfacciati, per l’illuminazione del Tamagnini, ma ci sono state recapitate delle lampade per nulla adatte e ci abbiamo dovuto pensare noi dirigenti. Andremo avanti con le nostre forze, ma è chiaro che poi il budget per la costruzione della nostra squadra sarà inferiore rispetto a quello delle dirette concorrenti, basta fare una veloce indagine. Questi tipi di ragionamenti non si fanno per altri impianti cittadini. A chi critica in maniera negativa il nostro operato, ricordo come stava il Civitavecchia Calcio prima del nostro arrivo, sicuramente molto meno bene rispetto ad oggi». Un’annosa situazione quella dello stadio Fattori che, ormai, sarà risolta, si spera, dal prossimo assessore ai Lavori Pubblici e dal prossimo delegato allo Sport. Intanto dopo decenni passati sui gradoni di ogni stadio nel Lazio e non, «Civitavecchia non avrà più un gruppo organizzato di tifo». L'annuncio arriva dai membri del gruppo di sostenitori della squadra nerazzurra, che spiegano i motivi che hanno portato alla scelta. «Questa decisione sofferta è nata - si legge nella nota - vuoi dalla mancanza di un cambio generazionale, vuoi gli impegni lavorativi di coloro che finora hanno cercato di portare avanti una passione che sembra mancare alle attuali generazioni. Dispiace lasciare in questo momento duro per la squadra, ma purtroppo tutto quello che non ha seguito è destinato a morire. Se un giorno riavremo il nostro amato stadio Fattori forse si riuscirà a richiamare più ragazzi e riorganizzare il tifo».

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