Sarà una domenica decisamente atipica per il Civitavecchia Calcio nel campionato di Eccellenza. L’orario è sempre quello delle 15, ma la sfida contro il Campus Eur si disputerà all’Ivano Fronti di Santa Marinella e non nella casa del Vittorio Tamagnini. Il motivo, come noto, è la squalifica che l’impianto di Campo dell’Oro ha ricevuto dopo gli “eccessi” che ci sono stati nella gara contro la Rieti. Per quanto riguarda la formazione, di sicuro non ci sarà Petrini, che deve scontare la seconda e ultima giornata di squalifica, e Papaj, costretto ad uscire anzitempo nella partita contro il Ladispoli per un problema alla caviglia destra e in attesa di capire se gli esami strumentali avranno evidenziato la diagnosi. Non sarà una partita spartiacque, la sensazione è che il Civitavecchia abbia ormai terminato le energie per provare una rimonta che. 13 punti di distacco dalla capolista W3 Maccarese, 11 dal Montespaccato secondo, con almeno sei squadre da superare in classifica: davvero difficile sperare in un epilogo positivo, visto che mancano solamente nove giornate alla conclusione della regular season. Qualche speranza ce l’ha, invece, il Campus Eur, che è quinto a quota 46 e vede la seconda piazza distante solo sei lunghezze. Come già detto più volte in queste settimane dai vari esponenti societari, il Civitavecchia non deve perdere la concentrazione nel rush conclusivo di questo campionato. Innanzitutto per mantenere viva la regolarità del torneo, per chiudere, comunque, con una posizione onorevole, magari superando alcune delle squadre che ha davanti. E poi serve vincere e fare punti per evitare che si possa aprire qualsiasi discorso playout. Al momento, ovviamente, è quasi fantacalcio, ma visto che stiamo entrando nel periodo dove qualche squadra di bassa classifica farà un finale forsennato per recuperare punti, è fondamentale chiudere qualsiasi spiffero. Non tanto perché questo sia un discorso valido, ma per dare una motivazione aggiuntiva al gruppo, che non deve perdersi d’animo. Per qualche giocatore, magari, queste nove partite potranno essere una vetrina per conquistarsi un posto in squadra per la prossima stagione o semplicemente per mettersi in evidenza ed avere un percorso migliore per l’anno che verrà. In tutto questo, ci sono tutte le questioni societarie. Dalle prime voci che giungono il progetto Civitavecchia per la prossima stagione potrebbe non essere così ambizioso come era quello di quest’anno. Un motivo su tutti è lo stadio Fattori, la sensazione è che la vicenda non si concluderà in tempi brevi e diventa inutile investire tanto per andare in serie D se poi non ci sarà una struttura dove fare calcio a certi livelli. Quest’anno Civitavecchia compirà, quasi sicuramente, 12 anni dalla sua ultima comparsa in serie D. Ovviamente le colpe maggiori non sono dall’attuale staff societario, ma la Civitavecchia sportiva deve sicuramente farsi delle domande sui motivi per cui si sta faticando a vivere in contesti importanti, cosa che può uscire molto facilmente dal discorso calcio e anche dalle questioni prettamente sportive. «Gli obiettivi posti a inizio anno sono un po’ sfumati – dichiara il centrocampista Lorenzo Gagliardi – ma sono sicuro che in tutti noi la voglia e la motivazione di vincere ogni partita c’è sempre, come del resto c’è sempre stata. Ce la metteremo tutta da qui alla fine, in ogni partita, per portare a casa i 3 punti. Anche se è difficile arrivare nei primi due posti, ma non molleremo fino a quando la matematica non ci condannerà». Ma nel gruppo c’è voglia di riscatto dopo la gara d’andata, dove il Civitavecchia era avanti per 3-1 e poi si è fatto raggiungere dal Campus Eur. «C’è voglia di riscatto sia per la partita d’andata che per le ultime 4 partite - riprende Gagliardi - dove non siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo, quindi si vogliamo riscattarci il prima possibile»”. Ma c’è un aspetto positivo dopo il pareggio dell’Angelo Sale? «La partita di Ladispoli non sia andata così male come si pensa – conclude Gagliardi – nel primo tempo abbiamo avuto qualche difficoltà in più rispetto al solito, ma comunque le occasioni le abbiamo create. Nella ripresa, invece, per me meritavamo la vittoria, per come l’abbiamo approcciata e per le tante occasioni avute. Secondo me bisogna ripartire dalla cattiveria e dalla voglia messa nel secondo tempo e magari essere un po’ più lucidi nelle scelte».

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