Nella notte Mondiale di Valmontone Michael Magnesi conquista la corona Silver WBC dei pesi Superpiuma. LoneWolf batte con verdetto unanime (119-109, 118-110, 118-110) l’argentino Ayrton Osmar Gimenez ed entra a piedi pari nella top ten della classifica del World Boxing Council, con ogni probabilità nelle primissime posizioni. Un successo che lancia il pugile di adozione civitavecchiese nei piani altissimi della boxe planetaria.

Magnesi è al settimo cielo: «Sono molto soddisfatto, abbiamo messo in pratica sul ring quello che avevamo fatto durante la preparazione. Sangue freddo e lucidità sono state le parole d’ordine e ciò che ho fatto vedere sul quadrato. Rispetto al passato sono riuscito a fare un pugilato più ragionato, contro un avversario decisamente scomodo, che si muoveva bene; anche quando non riuscivo ad incrociarlo, sono riuscito a mantenere la calma e fare il mio match, sempre in gestione e sempre al centro del ring, canalizzando nel verso giusto le mie energie e prendendo meno colpi. Ringrazio il maestro Gesumino Aglioti, Silvio Branco e mia moglie e manager Alessandra Branco che, insieme a tutto il mio team, hanno costruito insieme a me questa vittoria. Ora continueremo a lavorare per migliorare. Questa è una cintura di prestigio che mi permette di puntare in alto. Vorrei ringraziare il presidente del World Boxing Council Mauricio Sulaiman, il vicepresidente del WBC Mauro Betti, il presidente della FPI D'Ambrosi, tutti gli sponsor che mi hanno supportato, il comune di Valmontone, MagicLand e Valmontone Outlet per il sostegno».

A fare eco al pugile di Cave, il suo maestro Gesumino Aglioti: «La giornata di ieri è stata impegnativa, ma la soddisfazione che n’è derivata ha ampiamente ripagato gli sforzi. Ho avuto due match: prima quello di Simone Bicchi e poi quello di Michael. Magnesi ha dimostrato al mondo che è tornato più forte di prima. La sua vittoria è stata la vittoria di tutto il team, arrivata grazie alla serenità che ho cercato di trasmettergli durante tutta la preparazione e a bordo ring. Un pugile arriva al match dopo un periodo di stress, che va gestito con tranquillità e questo abbiamo fatto. Michael ha dimostrato determinazione e non rabbia. In palestra abbiamo fatto un grande lavoro per migliorare il suo pugilato e l’approccio alla sfida. Dietro questo successo c’è molto lavoro mentale, fisico, tecnico e tattico. I risultati alla fine ci hanno dato ragione. Il prossimo appuntamento sarà ancora più importante. Sto già pensando al futuro, anche con Silvio Branco, con il quale lavoriamo in simbiosi, sicuramente bisognerà alzare ancora di più il livello, ma la strada è quella giusta».

A tessere le lodi del “Lupo Solitario” anche l’ex campione del mondo, suo mentore e preparatore, Silvio Branco: «Michael ha subito una sorta di metamorfosi, faceva un pugilato di forza e agonismo, ma quando arrivi ad un certo livello devi anche ragionare, altrimenti quando incontri pugili tecnici rischi di perdere e annullare quanto di buono hai costruito. Rispetto a prima muove molto più il busto e prende meno colpi, ragiona maggiormente e riesce a portare sul quadrato una tattica. A Valmontone ha affrontato un ottimo pugile, imbattuto, veloce e difficile da prendere; ha dimostrato di saper gestire la situazione. C'è ancora da lavorare ma sono felice. Se gli ho dato qualche consiglio prima del match? Assolutamente no, sarebbe stato inutile, quando un pugile sta per salire sul ring entra in una sorta di tunnel dove non sente e non vede più nulla, di fronte a lui c’è solo un imperativo: vincere. Proprio per tale dinamica sarebbe stato superfluo dirgli qualcosa, i consigli devono arrivare durante l’arco di tutta la preparazione e non il giorno del match, in modo che il pugile possa assimilare piano piano le dritte che gli vengono date e farle sue».

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