Stadio del Nuoto, croce o delizia? Tra la delizia di nuotare tra le sue acque celesti e la croce da mettere sopra ogni ambizione, deve esserci un giusto mezzo. Ed è quello che, tra gli altri, sta cercando anche Marco Pagliarini.

È stato testimone dei tempi di “vacche grasse” e di quelli di “vacche magre”. Le vacche del futuro prossimo brucheranno abbastanza?

«Speriamo di sì. Ma dipende anche dagli “allevatori”. Certamente i tempi d’oro che qualcuno ha dipinto non per merito esclusivo dell’allevatore, tanto per restare nella metafora, che se n’è andato, né il suo ritorno sarebbe condizione sufficiente per far sbocciare di nuovo rose e fiori. Lo dico con il rispetto ma anche con la massima franchezza che un tema delicato come quello dello Stadio del Nuoto merita».

Il riferimento è alla recente intervista di Ivano Iacomelli?

«Ivano è un amico intelligente, troppo intelligente per commettere scivoloni come quelli che sta facendo ora, forse perché in campagna elettorale. Come può dispensare giudizi e consigli quando lui per primo ha gestito lo Stadio del nuoto. Oggi le critiche che sta muovendo le dovrebbe rivolgere in primis a sé stesso e ai suoi compagni di viaggio. Soprattutto Ivano Iacomelli, grande sportivo quale lui è, vedi il Civitavecchia Calcio lo stadio fattori ecc. Sa perfettamente qual è il grosso errore che è stato commesso nel silenzio di tutti».

Quale?

«Permettere che il sistema virtuoso che sosteneva l’attività sportiva s’inceppasse, facendo venir meno l’apporto di circa 300 mila euro l’anno di contributi. Contributi se vogliamo al limite per la puntuale gestione di un impianto del genere. Tutto ciò è avvenuto senza costruire un’alternativa, senza paracadute, senza nulla di nulla. Voler oggi fare i “saccentelli” o i verginelli di turno è come voler fare le nozze con i fichi secchi. Comunque, per i tanti pseudo “allevatori” dico che oggi la situazione nonostante le avversità, i continui attacchi e le sterili critiche di chi non sa o fa finta di non sapere lo Stadio del nuoto vive ed è foriero ancora di grande partecipazione a tutti i livelli».

Crede quindi sia un miracolo se la “vacca” è ancora viva?

«È viva e soprattutto non vegeta, nel senso che c’è tanta attività dentro il nostro impianto. Ed è attività aperta alla città. Dalle 6 alle 15 inoltre attività non agonistiche e sociali, da corsi di sub a nuoto sociale e via dicendo».

Il futuro è davvero così incerto?

«Assolutamente no: il clima positivo con le altre due società storiche di Civitavecchia, cioè Coser e Centumcellae, è una grande risorsa per il futuro con la presenza che non è mai mancata. Non finirò mai di ringraziare il Comitato regionale Lazio nella figura del presidente Gianpiero Mauretti: con la Federazione, grazie alla collaborazione di Paolo Barelli si può intraprendere un percorso che possa dare definitivamente garanzie e stabilità, come avvenuto con i contributi arrivati dalla federazione insieme a quelli del Comune. L’impianto al momento ospita la Nazionale giovanile maschile di mister Presciutti per un mese e poi arriverà un’altra nazionale giovanile, le continue manifestazioni svolte al PalaGalli anche quest’anno, con gare di nuoto, di salvamento, di master che accompagnano quasi tutti i weekend sono la dimostrazione che le cose non vanno poi cosi male. Sono state inoltre gettate le basi per definire un accordo con la federazione e il Crl per migliorare ancora la struttura. Tutti d’accordo che lo stadio necessita di un contributo del comune per le spese energetiche, ma per alcuni è più importante fare dietrologia sulla tempistica per il prolungamento della concessione. Stesso discorso le critiche arrivate dal caro amico Ivano fatte per finalità che diciamo non conosco ma che non posso accettare per i motivi sopra descritti».

Quel prolungamento di tre anni però è stato oggetto di polemiche roboanti. Come mai?

«Non ne capisco il motivo, è un diritto di Legge con il D.L. n. 34/2020 abbiamo richiesto la rinegoziazione della Convenzione per la sopravvenuta onerosità della prestazione, scaturita dagli effetti del Covid-19, cosi come hanno fatto tutte le Soc. Locali e non è certo l’unica proroga concessa da parte del Comune, con una sola differenza aggiungo, che mentre per le altre società tra il 2022/23 tali proroghe sono avvenute, per lo Stadio del Nuoto struttura certamente molto più complessa, non si è provveduto fino ai giorni odierni. Voglio immaginare che sia stata soltanto una svista a cui il comune ha posto rimedio. Chi oggi si batte il petto è sempre colui che ha incardinato denunce, segnalazioni e quant’altro al solo fine di portare il nostro impianto natatorio alla chiusura. Per poi poter partecipare come il grande salvatore della Patria! Fortunatamente gli diamo la notizia che è tutto in regola e che quindi continueremo a portare grandi manifestazioni in città, che peraltro aiutano l’economia locale, a partire dalle nazionali giovanili che ospiteremo a giugno e poi a luglio».

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