CIVITAVECCHIA – «Cfft vuole essere pioniere nella produzione e fornitura di idrogeno verde in porto». È soddisfatto e guarda al prossimo futuro con entusiasmo Steven Clerckx, consigliere delegato della società che si occupa di logistica – e che nel 2019 ha rilevato dal fallimento l’Interporto, rilanciandolo in questi pochi anni – che questa mattina ha presentato alla città, autorità ed imprenditori presenti, compreso l’ambasciatore del Belgio Pierre Emmanuel De Bauw, il progetto “Idrogeno Civitavecchia”, finanziato per circa 7,5 milioni di euro con fondi del Pnrr. 

L’iniziativa si sviluppa nell’area di Cfft e prevede, come macro azioni, la realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno verde (con elettrolizzatore da circa 3 MW), un impianto fotovoltaico di produzione di energia verde (di circa 6 MW), un impianto di stoccaggio e di compressione dell’idrogeno prodotto, per arrivare a circa 140 tonnellate di idrogeno prodotte all’anno. La proposta, che comprende soprattutto una stazione di distribuzione dell’idrogeno verde, e che è stata portata avanti in partnership con Unimarconi e Ogv, si inserisce all’interno dell’hydrogen valley prevista tra i due progetti Life3H e ZephyRo, con il porto che già da tempo ha intrapreso la strada verso una svolta green, attraverso la creazione della prima hydrogen valley portuale d’Italia, e con progetti come quello del cold ironing, ad esempio. Cfft potrà arrivare a produrre 10 MW di energia green di cui 6 attraverso l’impianto fotovoltaico già esistente e 4 attraverso la produzione di idrogeno. Ad entrare nel dettaglio della proposta progettuale il professor Enrico Bocci , associato Università Marconi, ed il project manager di Cfft Jack Czaplinski, con il presidente Unindustria Cristiano Dionisi, quello dell’Adsp Pino Musolino ed il sindaco Ernesto Tedesco che hanno evidenziato le prospettive che si vanno ad aprire attraverso questo tipo di iniziative.

©RIPRODUZIONE RISERVATA