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S. MARINELLA – «Mi ha molto sorpreso l’interrogazione dell’on. Rampelli del quale ho sempre apprezzato l’integrità morale e il senso dell’onore contenuti nelle posizioni da lui espresse anche se quasi mai da me condivise”, replica il sindaco di Santa Marinella Tidei alle esternazioni dell’onorevole inserite nell’interrogazione inviata al ministro dell’Interno. “Per la lunga militanza politica che ci accomuna – afferma il primo cittadino - sono portato a comprendere il gioco delle parti a patto che non si mischino i ruoli che qui sarà bene precisare. Nelle recenti cronache che riguardano Santa Marinella, ci sono quattro imputati di corruzione rinviati a giudizio e c’è un sindaco, voluto e rieletto da oltre il 50 per cento dei cittadini, che denuncia ai Carabinieri che un imprenditore voleva comprarsi i consiglieri comunali, per difendere il suo abuso edilizio e fare qualche altra speculazione. Dove vede l’onore in tutto questo? Uno degli imputati, oggi saltella dal banco del Tribunale ai banchi del consiglio comunale e, ebbene sì onorevole Rampelli, sta con la sua parte politica, la quale tollera con grande disinvoltura e complicità questo balletto. Vede onore in questo? Lei parla di “mala gestio” riferendosi a conversazioni registrate dalla Procura e finite sui giornali per errore, perché non facevano parte di nessuna indagine. Nessuno degli episodi da lei citati si è verificato e le parole sono rimaste parole, le promesse solo promesse. L’ultima volta, invece, che la sua parte politica ha amministrato Santa Marinella, quella si che fu mala-gestio, tanto che il Comune è finito per un giro di incarichi e consulenze, in un buco nero da 34 milioni di euro che ha spinto il Mint a dichiarare il dissesto finanziario. E poiché il suo sindaco di allora ha il divieto di ripresentarsi in qualsiasi Comune d’Italia, da “personaggio” in cerca d’autore, ha trovato riparo in seno alle segreterie politiche del suo partito, mentre ogni tanto nei corridoi rispunta il suo nome tra i complottisti di turno. Dove vede l’onore in tutto questo?» «Nel salutarla - conclude Tidei - la invito sinceramente a non sposare ciecamente la narrazione di un solo giornale nel vergare un’interrogazione, ma di farsi una opinione leggendo anche gli altri che parlano di come 4.000 ore di intercettazione di privati cittadini, siano uscite per errore da una Procura e finite sulle pagine di un solo giornale. Fino a ieri credevo che questo argomento stesse a cuore anche a lei, come ad esempio al capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia, ex componente del Csm, che nella sua interrogazione al Ministro, paventa l’invio degli ispettori in Procura. Da quella fuga di intercettazione e filmati – conclude Tidei - è scaturita una denuncia per Revenge porn in cui il suo consigliere è attualmente il principale indagato. C’è onore in tutto questo?”.