TARQUINIA - «Espropriare o acquistare a prezzi superiori a quelli di mercato, questo è il problema». Sinistra italiana, circolo Luigi Daga interviene dopo quanto emerso nel corso dell’ultimo consiglio comunale: «Nell’ultimo consiglio comunale si è appreso che parte dell’ area a nord di Tarquinia denominata Campo Cialdi è stata acquisita alla collettività per il suo valore storico - culturale, trovandosi nel cuore del centro cittadino, ad un prezzo superiore al valore di mercato (testualmente affermato dal sindaco), per l’importanza del sito nell’ambito di un recupero complessivo di diverse aree della Corneto primigenia. Recupero che è una lodevole iniziativa, quello che ci stupisce è sentir asserire in consiglio comunale, anche per bocca della presidente dell’assemblea, che il valore sia stato sovrastimato per assicurarsene la proprietà ed evitare divenisse oggetto di compravendita fra privati. La legge però prevede che per simili fattispecie le pubbliche amministrazioni, ritenendo un bene particolarmente importante per le sue caratteristiche, laddove nel caso specifico si tratti di un terreno inedificato, possano procedere per via di “espropriazione” anziché per “rilancio” , che sparigli le offerte concorrenti, a spese della collettività. Ma ciò che più stupisce è il raffronto fra quanto pagato per quest’area di circa 4.180 metri quadri, ovvero 30.000 euro (già definiti dalla stessa amministrazione “sopra il valo re di mercato”) e quanto invece pagato per un’area non molto più grande (6.055 mq) sita in via delle Croci, la cui acquisizione è stata invece approvata nel precedente consiglio e la cui destinazione finale è la stessa di quella al Campo Cialdi ( parco pubblico attrezzato e aree di sosta ): 480.000 euro, sedici volte tanto... una sproporzione notevole». «La sensazione - aggiungono da Si - è che, viste le imminenti elezioni comunali, si ritenga più consigliabile procedere per via consensuale, piuttosto che utilizzando gli strumenti che la legge mette a disposizione delle pubbliche amministrazioni per perseguire la pubblica utilità al minor costo possibile per i contribuenti».

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