S. MARINELLA – “Sul rinnovo dei titoli concessori balneari ci vuole chiarezza”. Lo dice il circolo cittadino di Rifondazione Comunista, che risponde al sindaco, per aver chiamato in causa la leader della lista civica Clelia Di Liello, che aveva chiesto l’accesso alla documentazione relativa al rinnovo delle concessioni ai titolari degli stabilimenti balneari. “Il sindaco Tidei se la prende con la consigliera d’opposizione Clelia Di Liello, rea di aver chiesto copia degli avvisi con cui la presente amministrazione ha prorogato alcune concessioni balneari a scopo turistico ricreativo fino al 2033 – dicono in una nota i rifondatori - aggirando la direttiva Bolkestein. Rifondazione si chiede perché Tidei, che certamente non ha nulla da nascondere, sia così infastidito dall’accesso alla documentazione della Di Liello. Riteniamo che la consigliera faccia invece benissimo a chiedere lumi perché ciò che danneggerebbe gravemente gli operatori balneari è lavorare in una situazione di incertezza e opacità del quadro legislativo. La faccenda è infatti oltremodo complessa, dopo due sentenze del Consiglio di Stato ed una della Corte Europea, il governo Draghi, con il Decreto Concorrenza del 2022, aveva deciso di accogliere la direttiva Bolkestein, ponendo come data ultima ed improrogabile il 31 dicembre del 2023 per la messa a bando delle concessioni con gare trasparenti, aperte e largamente pubblicizzate. A nulla vale la delibera di giunta 237 del 2019, con la quale la prima amministrazione Tidei avrebbe proceduto alle proroghe delle concessioni fino al 2033. Non è Rifondazione ad affermarlo, ma la determina del 2022, emanata dall’ufficio demanio del Comune, il quale fissa la scadenza delle concessioni demaniali improrogabilmente al 31/12/2023”. “Nel frattempo – continua la nota - il governo Meloni in una riunione del tavolo tecnico del 5 ottobre scorso, avrebbe affermato che le attuali concessioni demaniali ricoprono solo il 33% della costa disponibile, facendo venire meno il principio della “scarsità del bene”, sul quale la Bolkestein si basa. Nella nuova mappatura, le aree demaniali nazionali passibili di concessione, potrebbero persino aumentare, andrebbe allegata al Decreto Draghi del 2022 che fissa al 1° gennaio del 2024 l’emanazione dei nuovi bandi. Per questo il Tar della Puglia avrebbe respinto la richiesta di annullamento della delibera della giunta di Castellaneta (Taranto) dove si è proceduto ad una proroga delle concessioni balneari al 31/12/2024, motivando la sentenza sulla mancanza di una mappatura nazionale aggiornata, necessaria per procedere ai bandi di gara. Dopo questa sentenza, alcuni Comuni italiani si stanno adeguando con proroghe delle concessioni al 31/12/2024, anche se permangano dubbi sulla loro legittimità. Nessuno in Italia, a parte Santa Marinella, ha approvato proroghe fino al 2033. Procedere a suon di fanfare propagandistiche, come fa il nostro Sindaco, non garantisce alcuna certezza, esponendo le attività balneari a ricorsi, esposti e multe”. “Ciò che invece le preserva dal rischio – conclude Rifondazione - è l’azione della consigliera Di Liello, finalizzata ad apportare elementi di chiarezza e legalità ai quali il Sindaco si dimostra oltremodo allergico. Se tutto poi risulta a posto, qual è il problema nell’esibire la documentazione richiesta? Si chiama “democrazia”, che la nostra amministrazione dovrebbe promuovere e non osteggiare continuamente. Applicare le regole europee con bandi per concessioni brevi, massimo 5 ani, in cui sostenibilità ambientali e qualità del servizio siano criteri tanto importanti quanto l’economicità, migliorerebbe l’offerta turistica, ridurrebbe i costi per i bagnanti e terrebbe lontano camorristi e mafiosi”.