LADISPOLI - Era stata presentata come «un fiore all'occhiello della riqualificazione urbana e della mobilità sostenibile» per poi invece rivelarsi come «un colossale fallimento». Ancora riflettori puntati sulla ciclabile della "discordia". I lavori procedono. Terminata la realizzazione a via Venezia (dove sono stati "inghiottiti" decine e decine di posti auto) i cittadini ora si chiedono dove il tracciato rosso proseguirà il "suo cammino": in direzione viale Italia o verso via Rapallo, andando a complicare la viabilità davanti alla scuola. E ad intervenire sull'argomento sono ancora una volta i consiglieri d'opposizione Amelia Mollica Graziano e Ferdinando Cervo. «Le continue modifiche al progetto - dicono - senza un reale coinvolgimento della cittadinanza e senza un confronto costruttivo con tutte le forze politiche, dimostrano l'incapacità di questa amministrazione di ascoltare e pianificare con criterio, ignorando i bisogni dei più, per favorire gli interessi di pochi. Siamo stufi - tuonano - la gente è stufa. Stufa di vedere i propri bisogni negati e la dignità calpestata. Questa amministrazione continua a considerare i cittadini alla stregua di sudditi da soggiogare e circuire. Noi non ci stiamo. Dobbiamo tutti levare un grido di protesta contro questi continui soprusi. Ladispoli non può continuare a essere ostaggio di una "girandola di piani integrati" che servono solo a cementificare il territorio e a svuotare le casse comunali. È tempo di voltare pagina! Ladispoli ha bisogno di un'amministrazione competente, lungimirante e che ponga al centro il benessere della nostra Città e il rispetto del territorio. Ladispoli è nostra, di tutti. È ora di riprendersela».

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