TARI: un pasticcio. In due Comuni della Tuscia, infatti, sono stati sbagliati i conteggi. Ad Arlena di Castro, ad ammettere l’errore è lo stesso sindaco, Publio Cascianelli. «Come ogni anno - spiega il primo cittadino - sono stati inviati in questi giorni gli avvisi di pagamento della tassa sui rifiuti relativi al 2023. Con determinazione numero 12, si è tempestivamente provveduto all’annullamento del ruolo Tari 2023 emesso, in quanto, da verifiche d’ufficio, si è costatato che per un disguido informatico gli avvisi di pagamento recapitati ai contribuenti non sono in linea con le tariffe approvate dal consiglio comunale con delibera numero 13 del 31 maggio 2023». Così Cascianelli, che sottolinea: «Nella delibera sono state approvate delle tariffe in diminuzione rispetto alle tariffe del 2022, al contrario, per il predetto disguido in fase di allineamento informatico dei dati, sono fuoriuscite tariffe più alte e perciò errate. Abbiamo proceduto ad informare i contribuenti, tramite il sito istituzionale del Comune, a non effettuare il pagamento degli avvisi Tari 2023 già ricevuti e, comunque, riteniamo che con la fattiva collaborazione di questa gentile redazione sempre disponibile a notiziare le collettività, si possa dare maggiore informazione a tutti gli utenti interessati». «Nei prossimi giorni - connclude il primo cittadino - verrà emesso il nuovo ruolo corretto e quindi verranno recapitati gli avvisi di pagamento giusti. Nel frattempo si rassicurano i contribuenti che avessero già pagato gli avvisi Tari 2023 che questi verranno rimborsati delle eventuali somme pagate in eccesso», conclude il sindaco Cascianelli. E così, se ad Arlena è lo stesso sindaco con estrema trasparenza a chiarire ai cittadini quanto accaduto, garantendo il rimborso a chi ha pagato, a Civita Castellana è polemica. Ad intervenire nella città delle ceramiche è la Lega, che punta il dito contro il sindaco Luca Giampieri e l’assessore al Bilancio Parroccini. «In seguito agli errori aritmetici nel calcolo delle fatturazioni Tari 2023, non avendo ottenuto risposte esaustive né da parte del sindaco Giampieri, né tanto meno da parte dell’assessore al Bilancio Parroccini, al fine di fare chiarezza su questo pasticciaccio di natura aritmetica che ha visto coinvolta la stragrande maggioranza della cittadinanza, abbiamo presentato un nuovo esposto al prefetto di Viterbo, che ci auguriamo ci aiuti a fare chiarezza definitivamente su questa vicenda che ormai sta assumendo contorni tragici-cominci», fanno sapere dalla Lega. «Nell’esposto - aggiungono - abbiamo, sottolineato, come le cartelle inviate dal comune di Civita Castellana agli utenti del servizio di Gestione Rifiuti per l’anno 2023, così come pure evidenziato dalla stessa amministrazione con pec del 01-03-2024, indirizzata alla prefettura di Viterbo, possono ingenerare qualche difficoltà interpretativa, chiedendo alla luce di questi fatti, che l’amministrazione sia sollecitata a rendere più facilmente leggibili queste cartelle di pagamento, al fine di assicurare un controllo puntuale da parte dei cittadini e così evitare che qualche utente possa pagare una inadeguata somma dovuta per il servizio. Nella nostra comunicazione al prefetto, inoltre, abbiamo evidenziato come il comune si è avvalso della facoltà di suddividere l’importo Tari in un acconto pari al 90% (Tari relativa all’anno 2022) e di una ulteriore rata di saldo da versare sulla base delle tariffe approvate per il 2023. Ciò ha ingenerato disorientamento negli utenti che non hanno ritrovato nella cartella di saldo l’intero acconto versato. Poiché non tutti gli utenti sono dottori commercialisti, il funzionario responsabile Tari non è stato prudente nell’utilizzare, a nostro avviso, un nuovo programma per il calcolo della Tari.

Infatti, come abbiamo sottolineato alla prefettura, molti cittadini hanno ugualmente pagato il saldo Tari, fidandosi dei calcoli eseguiti dal Comune; in altri casi, dopo aver rifatto il calcolo, si è trovata una rata di saldo diversa da quella richiesta inizialmente. “Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordammece o passato…”. Sarà così anche per la Tari 2023?», chiedono dalla Lega

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