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FIUMICINO - «Nel mese di settembre ‘22, quando iniziarono i lavori su Coccia di Morto per la realizzazione dei ponticelli che dovrebbero unire la ciclabile ‘Noemi Magni’ al quartiere di Focene, siamo stati enormemente propositivi e contenti, perché finalmente vedevamo realizzarsi un progetto ed una struttura che i residenti di Focene aspettano da ormai più di 6 anni. Si parlava di circa sei mesi di lavori, per poi avere a primavera finalmente le strutture realizzate. Abbiamo atteso e pazientato, come tutti i residenti del quadrante, accettando nuove disposizioni di traffico locale e scombinando la routine quotidiana delle famiglie, che per un periodo si sono sentiti abbandonati al loro destino e sequestrati in casa».
E’ quanto si legge in un comunicato a firma di Gabriele Ciminelli e Patrizio Petillo, esponenti di Energie per Fiumicino, che proseguono: “Ora, la primavera è alle porte e l’estate si sta avvicinando, ed anche quest’anno (forse anche più degli anni scorsi) i residenti dovranno essere soggetti alle solite discussioni estive legate al traffico locale, considerando soprattutto che l’unica strada di collegamento presente, ovvero viale Coccia di Morto, è ormai presa d’assedio da dei lavori dei quali non se ne vede termine e che allo stato attuale dei fatti non fanno altro che creare rallentamenti al traffico».
“Anche la questione del limite di velocità ridotto, inserito su una strada di carattere ‘extraurbano’, messo momentaneamente fino a fine lavori (dei quali si vorrebbe una data certa, e non un nebuloso ‘a fine lavori’) sta creando più problemi che altro, portando ad un cospicuo aumento di incidenti sull’arteria stessa”, aggiungono.
«Tornando ai tanto agognati ponticelli di collegamento, promessi entro l’inizio della stagione estiva, restano le solite parole al vento. Sarebbe opportuno che chi di competenza, possa dare alla popolazione certezze sull’andamento dei lavori, sui loro tempi di realizzazione e su quello che attenderà i residenti per questa stagione estiva. Risposte che non dovranno avere suono di campagna elettorale, ma di verità e certezza su tutto quello che sta succedendo riguardo questi ormai dimenticati lavori. E’ facile farsi belli per i successi in campagna elettorale, ma bisogna anche prendersi le responsabilità sugli insuccessi e sui lavori non completati», concludono Ciminelli e Petillo.