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«Leggo sulla stampa locale una dichiarazione dell'assessore Aronne che, per i toni e per la sostanza, lascia basiti». Lo dice il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giancluca Grancini, che spiega: «Nei giorni scorsi, esercitando le mie funzioni di consigliere comunale, ho chiesto lumi sullo stato dell'arte dell'assegnazione della gestione della palestra di Santa Barbara. Di questa richiesta, ho dato conto alla stampa non per spirito di polemica, ma perché ritengo che la città debba essere messa al corrente delle attività svolte e, in questo caso, non svolte, dall'amministrazione comunale. Nel caso specifico, dopo oltre 100 giorni dalla chiusura del procedimento di selezione, l'amministrazione comunale a guida Frontini, e l'assessore Aronne per quanto di sua competenza, ancora non ha provveduto all'assegnazione della gestione della palestra, con evidente nocumento per la città e per il mondo dello sport in particolare. Per quanto mi riguarda, il mio rilievo si era fermato alla semplice conta dei giorni e ad una altrettanto semplice richiesta di avere maggiori informazioni in merito. Ora - prosegue Grancini - vedo che l'assessore Aronne risponde a questa, ripeto, semplice richiesta in maniera oltremodo scomposta, attivando quella nota pratica che a tutte le latitudini si chiama scarica barile per cui la responsabilità di un atto amministrativo compiuto da questa amministrazione è colpa della precedente; che detto atto amministrativo è nella responsabilità degli uffici e, quindi, mi domando per quale motivo la collettività paghi profumatamente gli assessori se non si assumono nemmeno la responsabilità politica delle scelte che compiono (sulle previsioni normative, sulla distinzione tra atti di indirizzo politico e procedimenti amministrativi, tranquillizzo l'assessore Aronne, ho tutto ben chiaro) e, da ultimo, il richiamo alla scelta di portare la pratica in oggetto alla Guardia di Finanza per dimostrare che tutto è stato fatto in assoluta trasparenza e nel rispetto della norma, più che sanare dubbi e rafforzare la fiducia nel lavoro svolto dagli uffici, evidenzia tutti i limiti di un singolare modo di gestire la cosa pubblica e il proprio ruolo politico. Viterbo è gestita in maniera pietosa, e non da 100 giorni, e merita ben altre capacità che non l'arroganza e l'approssimazione», conclude il consigliere comunale.
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