Ancona, 16 ott. (Adnkronos/Labitalia) - Intelligenza Artificiale e Correttivo al Codice dei contratti i due temi approfonditi nel corso del 69° Congresso degli Ordini degli Ingegneri dItalia, i cui lavori si sono svolti presso il Teatro delle Muse di Ancona. I giornalisti Manuela Moreno (Rai) e Gianluca Semprini (RaiNews) hanno condotto il modulo tematico Sicurezza e affidabilità delle reti intelligenti: cogliere le opportunità, contrastare le minacce. Emanuele Frontoni (docente di Informatica Università degli Studi di Macerata), dopo aver indicato nellinconsapevolezza da parte delle vecchie generazioni, rispetto alle nuove, uno dei principali rischi, ha sostenuto che lIa aiuterà a separare le attività tipiche della macchina da quelle squisitamente umane. Nicola Colacino (docente di Diritto Internazionale Scuola Superiore a Ordinamento Speciale della Difesa) ha sottolineato come lIa sia soggetta a tre livelli di normazione. Questo perché è avvertito come uno strumento da trattare con cautela dato che può trasformare della realtà. Inoltre, lo spazio per luomo tende a ridursi, con la macchina che poco a poco riesce a fare quella che fa luomo. In particolare, relativamente allattività dei professionisti cè la difficoltà di ben definire la prevalenza della componente umana. Nicola Fiore (Comitato italiano Ingegneria dellInformazione C3i), nel sottolineare il ruolo e lattività del Comitato C3i, ha affermato che i dati dellIa devono sempre essere mediati dal professionista. Sulla stessa linea donda Elio Masciovecchio (vicepresidente del Cni) che ha detto: Cambiano gli strumenti, ma lingegnere, il progettista resta sempre tale. Il professionista è sempre colui che assume la responsabilità finale. E fondamentale che dietro lIa ci sia unintelligenza naturale. Dalla Legge Merloni al principio di risultato-Trentanni di contratti pubblici alla ricerca di efficienza il titolo del secondo approfondimento dedicato al Correttivo del Codice dei contratti. Arturo Cancrini (studio legale Cancrini & Partners) ha ricordato come storicamente le direttive comunitarie siano state sempre concentrate sulle gare, trascurando lattenzione dovuta alla realizzazione finale delle opere. Inoltre, ha sottolineato la necessità di mettere al centro il progetto e il professionista che lo elabora. Tutti gli interventi legislativi dopo il 1994 hanno ragionato in termini di sanzione. Il Correttivo individua finalmente il principio del risultato. Su una simile lunghezza donda Pietro Baratono (esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) che ha ricordato lart.4 del Correttivo, basato sul principio del risultato, e gli importanti interventi in termini di semplificazione. Infine, ha affermato con forza la necessità di rimettere mano alle tariffe relativi al lavoro dei professionisti. Gianluca Rovelli (consigliere del Consiglio di Stato) ha sottolineato che il correttivo ha avuto un impatto positivo soprattutto sullequo compenso, una scelta di equilibrio e di chiarezza da parte del legislatore. Sulla questione dei subappalti ha detto che il correttivo ha portato qualcosa di positivo in merito alla disciplina delle piccole e media imprese e sulla tutela dei lavoratori. Giuseppe Latour (Il Sole 24 Ore) ha ricordato come il Codice dei contratti sia stato oggetto di ben 264 modifiche, molte delle quali opportune, ma esiste la necessità di garantire unità e stabilità delle norme ed evitare il diluvio degli interventi. Sandro Catta (consigliere del Cni), ha poi illustrato alcuni dettagli del Correttivo, soffermandosi, in particolar modo, sugli aspetti relativi allequo compenso.Cè stato anche uno spazio-dibattito riservato agli Ordini territoriali sui temi congressuali. A sostenere il confronto per il Cni sono stati Remo Vaudano (vicepresidente vicario) e Giuseppe Maria Margiotta (consigliere segretario).