Confagricoltura Viterbo-Rieti torna a distanza di pochi giorni, vista l'importanza assoluta del tema, sulla necessità di modificare con urgenza il sistema dei risarcimenti dovuti ai danni da cinghiale e fauna selvatica in generale. Il presidente Parenti ringrazia l'onorevole Enrico Panunzi che, con prontezza e sensibilità, ha manifestato il suo impegno a sostenere le richieste degli agricoltori che, ogni anno di più, vedono le loro colture danneggiate e in alcuni casi distrutte, ben sapendo che solo una minima parte dei danni verrà risarcita. La legge 157 del 1992 che prevede soltanto un indennizzo, è superata dal tempo e dai fatti accaduti in questi 32 anni. Da una fauna selvatica rara e scarsa si è passati, per varie cause, a una vera e propria invasione, in particolare dei cinghiali, nelle campagne e ora anche nelle città. «Molti campi - spiega Parenti - sono già stati abbandonati perché invasi totalmente da questi animali che continuano a riprodursi esponenzialmente. Ci chiediamo quale dovrebbe essere la strategia di uscita da tale situazione, visto che delle tante proposte avanzate, alla fine nulla si concretizza, ma gli agricoltori non possono e non vogliono più essere lasciati soli in questa emergenza. O si eliminano, o si catturano, o si sterilizzano i cinghiali, oppure è ineludibile, affinché noi si possa continuare a produrre cibo e a presidiare il territorio, la garanzia di avere un rapido risarcimento totale di quello che ci viene calpestato e distrutto», conclude Parenti.

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