Le truffe messe a segno dal napoletano arrestato venerdì potrebbero essere più delle due che gli sono state attribuite e potrebbe aver avuto dei complici. Sulla base di questi sospetti gli investigatori della squadra mobile di Viterbo stanno proseguendo le indagini.

Con il suo arrestato salgono a 8 i napoletani dediti alle truffe agli anziani in trasferta fermati a Viterbo dalla polizia di Stato dall’inizio anno. La squadra mobile di Vitebo, in particolare, con l’aiuto delle volanti ha arrestato in questi mesi 5 persone e denunciate altre 3. Nello specifico a marzo gli investigatori viterbesi, sulla base di ordinanza cautelare degli arresti domiciliari, hanno arrestati a Napoli due uomini che erano giunti in trasferta a Viterbo nel mese di febbraio e avevano truffato un’anziana signora. Erano stati individuati grazie alle telecamere cittadine e, soprattutto, grazie a quelle di un bar del centro, dove uno dei due si era fermato per il caffè prima di ripartire per far rientro nella città partenopea.

A maggio altri due napoletani, questa volta padre e figlio, trovati in attesa nel parcheggio di Valle Faul, in concomitanza con una serie di segnalazioni di approcci telefonici a potenziali vittime, sono stati denunciati. A giugno un’altra coppia di truffatori è stata arrestata nel momento in cui ha citofonato all’abitazione di una signora che, insospettita dalla telefonata che ha preceduto la visita, ha allertato la polizia.

Infine venerdì scorso, sulla base di misura cautelare degli arresti domiciliari, è stato arrestato a Napoli un altro “trasfertista”, fermato a gennaio a Viterbo, che si era reso responsabile di almeno due truffe ad anziani a Roma e provincia. Al momento dell’identificazione presso la Questura lo stesso era in compagnia di un altro napoletano che invece è stato denunciato per altre truffe.

Massima rimane quindi l’attenzione della questura di Viterbo attraverso l’ufficio investigativo, la squadra mobile, e quello del controllo del territorio, le volanti, nella repressione del fenomeno delle truffe agli anziani. Inoltre, la divisione anticrimine, in un’ottica di prevenzione a tali reati, continua a organizzare conferenze sull’argomento presso le parrocchie e le associazioni di categoria.