"La notizia del recente tentativo di suicidio di un detenuto, fortunatamente sventato dalla professionalità e prontezza del Personale della Polizia Penitenziaria, verificatosi all’interno della Casa Circondariale di Civitavecchia Nuovo Complesso, richiama l’attualità e drammaticità della situazione, ormai non più sostenibile e tollerabile, all’interno delle strutture carcerarie italiane, ove - dall’inizio dell’anno - si sta verificando quasi un suicidio al giorno".
A intervenire su quanto accaduto nei giorni scorsi è il direttivo della Camera Penale di Civitavecchia che "conferma la propria adesione alle iniziative e posizioni di forte allarme, sinora rimasto inascoltato, in tema di gestione del sistema carcerario e connesse drammatiche problematiche, da mesi lanciato dall’Unione delle Camere Penali Italiane, oggetto di due precedenti iniziative di astensione dalle udienze e attività giudiziarie (7-9 febbraio 2024 e 20 marzo 2024), tragicità che purtroppo non sembra cessare".
"È necessario - spiegano - quindi, un intervento normativo immediato, onde porre fine ad una condizione disumana fonte di drammi personali e di morte. I recenti fatti di cronaca, le ultime inchieste sulle violenze negli istituti di pena e, soprattutto, il costante – purtroppo crescente – aumento dei suicidi dei detenuti (anche di coloro reclusi perché sottoposti a misura cautelare, quindi in attesa di giudizio), evidenziano ancora una volta la necessità di misure urgenti idonee a ridurre con effetto immediato il numero della popolazione carceraria. Lo impone ogni principio anche sovranazionale di tutela dei diritti umani, lo chiedono le nostre coscienze. Il costante innalzamento della popolazione carceraria - proseguono dalla Camera Penale di Civitavecchia - determinato anche dalla continua introduzione di nuove fattispecie di reato, e dalla rincorsa all’innalzamento delle pene, presto porterà l’intero sistema a superare i livelli di sovraffollamento che nel 2013 condussero all’umiliante condanna dell’Italia da parte della Corte EDU con la nota” sentenza Torreggiani”. Non possiamo rimanere inermi, la Camera Penale di Civitavecchia non rimarrà silente, l’Unione delle Camere Penali non rimarranno inermi – aggiungono ancora – L’immediata adozione di soluzioni emergenziali che riportino il numero dei detenuti entro livelli accettabili [e soprattutto rispettosi della dignità umana dei detenuti] appare indifferibile al fine concedere ai reclusi un minimo di sollievo (proprio in ragione del principio costituzionale di rieducazione della pena), così come a tutti gli operatori ogni giorno impegnati a prestare la propria opera all’interno delle strutture (cui deve andare sempre il nostro ringraziamento per l’impegno profuso, soprattutto quello della Polizia Penitenziaria). Nonostante il grido di allarme dei Penalisti Italiani, nonostante l’urlo disperato della popolazione detentiva tutta e delle famiglie, nulla sembra però smuovere le coscienze di chi, per le responsabilità politiche e di governo assunte, avrebbe il dovere di fare qualcosa; ora, immediatamente. La Camera Penale di Civitavecchia, consapevole e convinta del fatto che non è più possibile attendere, supporterà senza esitazione tutte le iniziative che la Giunta e l’Unione delle Camere Penali Italiane andranno ad assumere nel prossimo futuro, attraverso l’adozione di tutti gli strumenti, anche di protesta, atte a richiamare l’attenzione della politica e delle istituzioni".