LADISPOLI – La base dove poter esprimere il suo talento non è un foglio ma uno scontrino. Uno, due, tre prove. I disegni però sono venuti così bene che l’artista, Daniele Giacomozzi, ladispolano doc 41enne, non si è più fermato. Ritratti di amici, di personaggi famosi, chiunque può finire lì sopra su scontrini trovati per strada, nei cestini, nelle tasche dei pantaloni. «Ho iniziato a disegnare da bambino, L’idea degli scontrini nasce da lontano, dai tempi del liceo, dei pub, dello stadio. A quei tempi c’erano pochi soldi e, per passare il tempo, sul bancone di un bar o in spiaggia, disegnavo su qualsiasi cosa o supporto avessi a disposizione, lecito o meno, tratto saliente di un’adolescenza ribelle». Progetto chiaro? No. E Lo ha spiegato sul blog “Ris 8 Lifestyle”, «Un urlo di rabbia. Quando si urla vuoi soltanto che qualcuno sgrani gli occhi per paura o semplice attenzione, ecco io voglio arrivare diretto. Voglio arrivare al politico come al cassiere del supermercato, al povero come al ricco». Daniele ha aperto il profilo Instagram @giacoart22 iniziando a ricevere richieste per lavori su commissione. «Purtroppo – ammette - in molti ancora c’è la concezione che il disegno, la pittura, le arti in generale siano più un passatempo di cui approfittarsi per ‘fare un regalo figo’. In pochi realmente pensano alle spese dei materiali (altissime oltremodo) e soprattutto al tempo dedicato per un disegno, o un dipinto, che varia da poche ore fino ad arrivare a giorni per le opere più complesse. É anche vero che il mio tempo e la mia originalità/immaginazione non possono essere regalate a nessuno. Quindi sì, si possono acquistare. Al momento tramite contatto privato e, successivamente, attraverso un sito nel quale aggiornerò i miei lavori». Daniele Giacomozzi è in procinto di partecipare ad una mostra con una collezione di 10 scontrini. «Dieci è il numero dei Comandamenti dove nostro Signore ci dice che siamo tutti uguali… col cavolo che lo siamo! Hanno come comune denominatore le differenze sociali, scontrini di multinazionali del food, dell’abbigliamento o delle case farmaceutiche che fanno da sfondo alle categorie più indigenti della società, gli anziani, i bambini, i poveri, gli ultimi in generale». I suoi valori sono molto profondi. «La ricchezza è il foglio su cui sprigionare inchiostro di povera realtà. In futuro ho intenzione di fare un’altra collezione da disegnare sulle pagine dei libri classici, la cultura schiacciata dall’ignoranza galoppante del nuovo millennio, da trasmissioni aberranti, Grande Fratello, disinformazione e addomesticamento da dispositivo mobile. Ora sono i progetti principali, oltre continuare a disegnare/dipingere e ovviamente a tifare la Lazio».

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