Cinque ragazzi viterbesi sedicenni che, intorno alle 21, decidono di sabato sera, come sempre, di fare un giro in centro e divertirsi in piazza in modo sereno e innocente.

Verso le 21.30 l’incontro con altri 8 giovani, di qualche anno più grandi, sembra stranieri, da quella che è stata la prima ricostruzione dei fatti da parte della mamma di uno di loro. Ma questo dettaglio non conta. E’ rilevante che, forse per qualche parola di troppo (ma la ricostruzione dei fatti è ancora al vaglio degli inquirenti), alcuni dei ragazzi più grandi cominciano a picchiare di santa ragione quelli più giovani. Sembra 5 degli 8 contro 2 dei 5 e, tra questi ultimi, uno finisce all’ospedale con prognosi di 40 giorni, trauma cranico e molte escoriazioni, e a un altro viene spaccato un dente. «Dovrebbe scattare la denuncia automatica – dice la mamma del ragazzo ricoverato – perché a mio figlio dovrebbe avere più di 40 giorni di prognosi» Ma cos’è successo? «Mio figlio e altri 4 suoi amici erano in giro per le vie del centro, si sono prima fermati in zona Sacrario seduti su una panchina: non sono ragazzi che frequentano locali o bevono, al massimo prendono una coca cola e delle patatine e si mettono tra loro a chiacchierare». Quindi l’arrivo degli aggressori. «Pochi minuti dopo sono sopraggiunti 8 ragazzi – continua la mamma – di cui 5 li aggrediranno. Sono subito iniziate a volare parole forti e offensive, loro li chiamavano mongoloidi, spastici, insulti gratuiti perché probabilmente giocavano ma, forse, perché erano già partiti con la voglia di fare a botte. Purtroppo un amico di mio figlio ha risposto e, da lì, i ragazzi hanno capito che la situazione era poco raccomandabile e si sono diretti verso l’ascensore verso Palazzo dei Papi per evitare problemi».

Da qui inizia il conto alla rovescia verso l’aggressione. «All’uscita dell’ascensore hanno prima trovato 3 del gruppo dei ragazzi più grandi ad aspettarli, poi altri due – continua la signora - I primi 3 hanno preso l’amico di mio figlio dall’ascensore ed hanno iniziato a picchiarlo, gli altri sono scappati mentre lui è rimasto lì perché voleva aiutarlo ma poi ne sono arrivati altri due e gli hanno dato vari colpi di casco sulla testa. L’amico di mio figlio si ricorda di essere stato picchiato con qualcosa di duro perché ha avuto dei segni sulla faccia, anelli o tirapugni. Io credo che loro sono partiti già con la volontà di dare una lezione a qualcuno. Gli altri amici sono scappati ma hanno visto la scena».

Sono stati attimi terribili e, la “salvezza”, è venuta quando i due ragazzi aggrediti sono riusciti a scappare, a riunirsi con gli altri 3, e a dirigersi verso Palazzo dei Papi e i locali lì vicino pieni di clienti essendo sabato sera. «Tutti insieme poi si sono diretti a casa di uno di loro in via dell’Orologio vecchio – continua ancora la mamma – e credo che, per i momenti concitati, nemmeno si siano resi conto di quanto fossero gravi le loro ferite riportate. Sono però riusciti ad avvisare una pattuglia della polizia che ha provveduto a controllare. Quindi ci hanno chiamato e li abbiamo portati subito al pronto soccorso: l’amico di mio figlio ha avuto 15 giorni di prognosi e molte ecchimosi, un occhio gonfio e un dente spezzato, mentre mio figlio è ancora ricoverato perché, oltre alle lacerazioni sulla testa, ha un trauma cranico, naso contuso, un taglio sulla fronte e un versamento che va monitorato giorno per giorno». Quello che la signora vuole mettere in evidenza è che «l’hanno picchiato con violenza proprio per fare male, non è stata una semplice lite: mio figlio non è stato mai coinvolto in nessuna baruffa. Hanno picchiato intenzionalmente e per fare molto male, l’hanno appurato anche i medici al pronto soccorso. Dovrebbero essere in maggioranza stranieri gli aggressori». Nella zona dell’agguato erano presenti le videocamere di sorveglianza e, ora, gli inquirenti potrebbero risalire agli aggressori. Una delle ipotesi è che «potrebbero esserci delle minibande di giovani già dediti a qualche attività criminale che vogliono quasi mantenersi il proprio territorio. Anche futili motivi per questa gente bastano a scatenare queste reazioni e, credo, siano stati sotto effetto di droga o qualche sostanza. Ma è solo un’ipotesi». Tutto è successo in pochi minuti. Ora saranno le forze dell’ordine a vagliare tutte le informazioni.