LADISPOLI - Circa 400 firme in due ore. Questo il risultato dell'iniziativa promossa da Unione Inquilini e dall'Associazione difesa consumatori e contribuenti per dire no al caro bollette che si è abbattuto sui cittadini con l'arrivo in città di Acea Ato2. Fatture troppo esose, spesso errate (a causa di consumi stimati o di una "destinazione d'uso" dell'immobile a cui si fa riferimento sbagliata) e che rischiano di gravare, anche nei mesi successivi, sulle tasche dei ladispolani già provati dal caro energia, dal rincaro dei prezzi di prima necessità all'impoverimento generale causato dalle restrizioni imposte dal governo per l'emergenza sanitaria. Da qui la petizione proposta dalle associazioni e da presentare al sindaco Alessandro Grando: "L'acqua quale bene primario ed essenziale: servizio idrico erogato da Acea Ato 2 Spa e diritti dell'utenza ad usufruire di un servizio efficiente ed economicamente sostenibile". «Il subentro di Acea è stato un passaggio obbligato, imposto dalla Legge Galle, recepita dal decreto legislativo n. 152 del 2006, ma questo ha comportato innumerevoli disagi ai consumatori. Il fine della Legge Galli doveva essere quello di gestire il servizio idrico a livello di "Ambito territoriale ottimale", per superare il vecchio regime di gestione differenziata e frazionata, garantendo - si legge nel testo della petizione - una gestione razionale ed economicamente sostenibile. Peccato che, a conti fatti, a distanza di circa nove mesi dall'ingresso di Acea Ato2, tutti questi principi siano rimasti solo mera carta straccia. I cittadini - prosegue la petizione - anziché beneficiare di un servizio idrico efficiente, rimpiangono la vecchia gestione fornita da Flavia Servizi e continuano a subire continui disservizi». Nel documento vengono elencati anche una serie di disagi come ad esempio la fatturazione unica per i condomini, le richieste di pagamento di depositi cauzionali ingiustificati, le utenze a cui richiesto il pagamento delle tariffe stabilite per l'acqua potabile, comprensive del canone di depurazione, pur non usufruendo di alcun servizio di depurazione.

Le associazioni, con la petizione, chiedono al sindaco di assumersi «le responsabilità derivanti dal ruolo istituzionale che riveste fornendo ai cittadini risposte adeguate ed attivando ogni azione utile alla risoluzione del problema relativo alla gestione del servizio idrico, attualmente lesivo dei diritti e delle garanzie spettanti ai contribuenti. Riteniamo di fondamentale importanza la convocazione di un apposito consiglio comunale sul tema dell'acqua per discutere sui punti oggetto della presente petizione e di tutti quelli che emergeranno successivamente, da svolgersi in forma di dibattito pubblico, trasparente e democratico, alla presenza non soltanto dell'amministrazione comunale e dei cittadini di Ladispoli ma anche dei rappresentanti dei vertici di Acea Ato2». Intanto, la raccolta firme della petizione proseguirà anche nei prossimi giorni. Appuntamento il 9 giugno dalle 17 alle 19.30 a via Anzio, nella sede di Unione Inquilini.
INTERRUZIONE IDRICA A PALO LAZIALE E a proposito di disagi idrici, dopo il quartiere Caere Vetus, ora è il turno di Palo laziale. Niente acqua martedì 6 giugno dalle 8 alle 18 per interventi di manutenzione straordinaria da parte di Acea. A essere interessati da possibili disservizi saranno: largo Botticelli, via del Caravaggio, via Canova, via Palo Laziale, via del Ghirlandaio, via del Tritone, via della Fenice, via Albatros, via del Corallo, lungomare Marina di Palo, via dei Delfini, via dei Gabbiani, via dei Cigni, via dell'Ippocampo, vicolo del Ghiberti, via Modigliani, via Trapani, via Messico, via Ravello, largo della Stazione di Palo, Strada Comunale di Palo. Potranno essere interessate dalla sospensione anche zone limitrofe. Per limitare i disagi ai cittadini, è stato predisposto un servizio di rifornimento tramite autobotti in via del Ghirlandaio angolo via del Caravaggio, in via Palo Laziale, 55 e in piazza della Rugiada.

©RIPRODUZIONE RISERVATA