SANTA MARINELLA – Anche in questo fine settimana le minoranze sono scese in spiaggia per dar vita ad una forma di protesta contro l’abbattimento della rampa di via Giuliani. “Le giuste proteste sulla rampa – spiegano Di Liello, Fiorelli, Angeletti, Baciu, Fantozzi e Fratturato - non si spengono nonostante l’autorizzazione tardiva della Soprintendenza. Ricevuta l’autorizzazione, il Sindaco gonfia il petto e dichiara che proprio l’ente proposto a farlo, la Soprintendenza per l’Etruria Meridionale, ha riconosciuto come legittimo l’operato dell’amministrazione e avvalorato la tesi dei suoi uffici secondo cui il vecchio manufatto poteva essere demolito. Il Sindaco ha poco da vantarsi dal momento che tutta questa operazione è stata portata avanti senza trasparenza alcuna e senza coinvolgimento della cittadinanza, quantomeno opportuno visto l’abbattimento di un luogo caro ai santamarinellesi quale il suggestivo affaccio al mare e visto, inoltre, il forte ridimensionamento della frequentatissima spiaggia libera sottostante, probabilmente destinata ad essere distrutta. Anche questa spiaggia possiede una forte valenza affettiva, infatti la gente del posto ancora ricorda le lotte per strapparla alla proprietà privata delle ville adiacenti”. Il Sindaco procede con blitz improvvisi – continuano i consiglieri - senza le autorizzazioni necessarie, senza un vero e proprio progetto, giustificando l’azione con la più spregiudicata delle bugie e cioè la costruzione di una rampa per i disabili. Contestiamo fortemente il metodo di tutta l’operazione e ne siamo fortemente preoccupati. Contestiamo l’ordinanza in somma urgenza, che è legittima solo se esiste un pericolo di crollo. Manca agli atti una perizia tecnica che ne attesti il rischio. Contestiamo l’opacità dell’operazione, a tutt’oggi non è chiara la funzione della rampa, spacciata per disabili, senza averne la pendenza necessaria. Temiamo che la rampa serva semplicemente a far accedere mezzi meccanici ad uso e consumo delle concessioni balneari. Per estrema decenza è stato detto che servirà per i mezzi di soccorso”. “Consideriamo grave che i lavori siano cominciati senza l’autorizzazione della Soprintendenza – conclude la nota - che solo tardivamente è arrivata. Né sappiamo se siano state ottenute le altre necessarie autorizzazioni. Alla fine appare sulla stampa la fantasiosa ipotesi di costruzione di una seconda rampa, questa sì per i disabili, ma a spese di un privato. Sarà vero?

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