Tracce di sangue in casa e una versione dei fatti, la caduta dalle scale,  che non ha convinto gli investigatori.

Per questo la procura di Tivoli ha disposto il fermo di Giulio Camilli, 73 anni, accusato di omicidio aggravato nei confronti della moglie, Rosa D’Ascenzo.

Il primo femminicidio del 2024. Lunedì sera è stato proprio lui a portare la moglie, ormai priva di vita, all’ospedale Andosilla di Civita Castellana dove è arrivato intorno alle 21,45.

Ai sanitari ha detto che la donna era caduta dalle scale dopo un malore. Il personale medico, che non ha potuto far altro che constatare il decesso della donna, ha riscontrato delle ferite alla testa che erano  incompatibili con la caduta dalle scale e per questo ha allertato i carabinieri, ipotizzando che potesse trattarsi di una morte violenta.

La tempestività con cui i militari delle compagnie di Civita Castellana e di Bracciano si sono mossi, coordinati dalla procura di Tivoli, è stata determinante ai fini delle indagini. Nel primo sopralluogo casa dalla coppia a Sant’Oreste, i carabinieri avrebbero trovato “numerosi indizi e rilevato numerose tracce -spiega la Procura - anche all'interno dell’abitazione della coppia”. Sarebbero state trovate tracce di sangue, alcune anche su una pentola che potrebbe essere stata usata per colpire la donna.

L’abitazione della coppia è stata posta sotto sequestro.

“In considerazione della gravità del reato commesso e dell’incertezza del luogo di dimora dell’indagato, dopo il sequestro dell’abitazione, sussistendo il concreto pericolo di fuga dell’uomo - spiegano gli inquirenti - la Procura ha emesso il decreto di fermo”.

“La prima raccolta indiziaria, rilevante per l’emissione del provvedimento precautelare, si è conclusa in meno di 24 ore”, rimarca la Procura. Sono in corso ulteriori accertamenti, anche di natura tecnica, per la completa ricostruzione dei fatti ivi comprese antecedenti violenze domestiche di qualunque natura (fisiche, psicologiche, o di altra natura). La coppia non era sconosciuta agli investigatori.

Dalla donna non era mai stata presentata alcuna denuncia. Gli investigatori ora dovranno verificare se in passato ci siano stati accessi presso strutture sanitarie o servizi sociali al fine di verificare se vi erano comunque segnali o fattori di rischio tali da consentire di prevenire il femminicidio.

L’uomo, un pastore, non è stato ancora sentito dagli investigatori. Con tutta probabilità sarà ascoltato direttamente dal gip in sede di convalida del fermo.

Nelle prossime ore sarà eseguita anche l’autopsia sul corpo della moglie per chiarire la dinamica dei fatti e le cause del decesso.

Intanto la comunità di Sant’Oreste è sconvolta per l’accaduto. Il sindaco nella pagina social del Comune ha scritto: “Nell’esprimere le piene condoglianze alla famiglia Camilli per i gravi fatti accaduti chiedo a tutta la cittadinanza di mantenere un atteggiamento rispettoso evitando la diffusione di notizie false e tendenziose atte a minare la dignità della famiglia e di tutta la nostra comunità”.

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