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Si sarebbe presentato agli esami teorici per la patente al posto dei veri candidati, sfruttando la somiglianza fisica. La bassa risoluzione delle immagini sui documenti e la difficoltà di verifica immediata, avrebbero agevolato la truffa. Il “sosia” è stato preso a Viterbo.
Si chiude così un’inchiesta durata 8 mesi che ha portato a smantellare una rete di patenti facili e alla denuncia di 23 persone incluso l’uomo intercettato a Viterbo. Originario del Mali, risiede nella città dei Papi. A suo carico diverse denunce per sostituzione di persona, reato commesso negli uffici patente di diverse regioni italiane.
L’operazione, denominata “Twin brothers” (fratelli gemelli) e condotta dalla stradale di Trentino Alto Adige e Belluno, è scattata a novembre scorso da una denuncia di smarrimento di una patente di guida, presentata da un cittadino del Mali domiciliato in Alto Adige. La patente, rilasciata pochi mesi prima da un ufficio del Lazio, ha insospettito gli agenti della stradale che hanno deciso di approfondire i controlli. Analizzando la documentazione gli agenti si sono accorti che la fotografia sulla patente smarrita ritraeva una persona diversa, seppur molto simile, rispetto al richiedente.
Le indagini hanno portato al cittadino del Mali, residente a Viterbo. Secondo gli investigatori l’uomo si sarebbe presentato a sostenere gli esami in diverse regioni italiane al posto dei candidati sfruttando un’apparente somiglianza, la scarsa qualità delle foto, le stesse acconciature e, a volte, anche gli stessi vestiti.
A febbraio scorso in casa sua gli agenti hanno eseguito una perquisizione trovando numerosa documentazione relativa al rilascio di patenti di guida o alla richiesta di duplicati da parte di altri stranieri. L’uomo è stato quindi denunciato insieme al connazionale che aveva chiesto il duplicato.
Ma l’analisi dei documenti ha portato alla denuncia anche di altre 21 persone per sostituzione di persona e falso finalizzati al rilascio di patenti in maniera illecita.
Nei loro confronti la stradale di Bolzano, con l’ausilio dei poliziotti di Roma e di Viterbo, ha eseguito altre perquisizioni nel corso delle quali sono state sequestrate e revocate le patenti ottenute illegalmente.