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Venti anziani reidratati a domicilio, un centinaio monitorati. Nel mese di luglio la Asl di Viterbo ha improntato un’equipe per il sostegno alle persone più fragili per fronteggiare le ondate di calore e alleggerire gli accessi al pronto soccorso.
Nello specifico è stata individuata un’equipe di supporto alle attività di monitoraggio, già condotte dai medici di medicina generale, per attivare una rete di sorveglianza e di intervento sulla fascia di persone più anziane classificate con il rischio più elevato (livello 4), dando priorità prima agli over 80 per poi scendere alla fascia d’età 65/79 anni. L’equipe è composta da medici di distretto (un medico per ogni distretto della Asl) e dal personale della Centrale operativa territoriale (Cot) A.
Tra il 13 e il 23 luglio sono state contattate 280 persone (a rischio alto, livello 4). Di queste oltre 100 hanno necessitato di essere inseriti nella sorveglianza e, in circa 20 situazioni, è stata attivata l’Unita di continuità assistenziale (Uca) per un intervento a domicilio, al fine di valutare le condizioni cliniche dell’assistito e procedere con un’idratazione con infusioni in vena di liquidi. Questo meccanismo ha consentito anche di evitare accessi in Pronto soccorso e successivi ricoveri conseguenti a complicanze quali disidratazione e colpi di calore in soggetti anziani e fragili.
«Le ondate di calore – commenta il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi - sono condizioni meteorologiche caratterizzate da alte temperature, con un impatto significativo sulla salute della popolazione, in particolare se residente nelle aree urbane e/o anziana, al punto di aumentarne la mortalità. L’identificazione dei soggetti a maggior rischio per gli effetti del caldo, da questo punto di vista, è un aspetto cruciale della programmazione dei piani di prevenzione. È importante identificare per ogni individuo il livello di suscettibilità alle ondate di calore, in particolare per la popolazione anziana (over 65)».
I fattori che hanno accresciuto la suscettibilità alle ondate di calore sono, oltre l’età, anche la presenza di malattie croniche, in particolare se richiedono l’assunzione di molti farmaci o necessitano di ripetuti ricoveri, e le condizioni di vita.
«La piattaforma messa a disposizione dalla Regione Lazio, (LazioAdvice) – conclude Egisto Bianconi - a cui possono accedere sia i medici di medicina generale della nostra provincia che il personale individuato della Asl, fornisce ai professionisti queste informazioni, consentendo di individuare tra gli assistiti più anziani quelli a maggior rischio durante le ondate di calore. Proseguiremo nei prossimi giorni l’attività che abbiamo messo in campo, anche se al momento siamo in allerta gialla, perché comunque consente di individuare le situazioni da sorvegliare nel tempo e di informare la popolazione sui comportamenti da seguire per prevenire le complicanze, in caso si verifichino nuove ondate di caldo. Inoltre, alle persone contattate, a cui viene sempre chiesto il consenso a procedere, sia per l’intervista che per le successive azioni di sorveglianza, vengono forniti i contatti dell’infopoint, affinché possa rivolgersi ai servizi attivati presso la nostra Asl, in caso di necessità».