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LADISPOLI – «Li ho mandati al diavolo, volevano più di 4mila euro ma non sono caduta nel loro tranello». Per una volta i furfanti hanno perso contro un’arzilla pensionata di 80 anni che ha scoperto la classica e sempre più diffusa truffa del finto nipote e del pacco da ritirare. I soliti ignoti hanno provato a raggirare la donna durante la mattina. «Ho ricevuto una chiamata piuttosto strana – è il racconto della signora Annarita, ladispolana – prima sul telefono di casa e successivamente anche sul mio cellulare. Dall’altra parte della cornetta il tizio ha detto di essere il direttore dell’ufficio postale e che era in arrivo un pacco regalo di mio nipote per il suo papà e che era un regalo segreto». È in quel momento che la residente si è insospettita perché effettivamente non aveva saputo di questa spesa effettuata dal nipote. «Proprio così – aggiunge – quell’uomo mi ha detto che avevano ricevuto già un acconto di 500 euro e che per saldare l’intero importo avrei dovuto aggiungere 4.500 euro. Li ho scoperti ma devo anche dire che interpretano benissimo i personaggi, hanno un’arte. Avevano un accento napoletano e insistevano ma poi ho agganciato». Continue telefonate ma anche impostori pronti a suonare al campanello pur di mettere in atto i loro scopi. Solo qualche settimana fa i carabinieri della compagnia di Civitavecchia avevano arrestato due balordi all’imbocco della A-12 dopo aver derubato una anziana di Cerveteri. Carabinieri e Polizia di Stato che nell’ultimo anno hanno organizzato numerosi incontri per mettere in guardia i cittadini sulle modalità utilizzate dai furfanti che spesso, appunto, si fingono parenti delle vittime
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