CERVETERI - Un aiuto da parte dello Stato di 500 euro per poter andare avanti, pagare le bollette e magari comprare qualcosa da mangiare. Ora, senza quel contributo, fornito col Reddito di cittadinanza non sa più come fare per andare avanti.
A raccontare la sua storia è un cittadino etrusco, Luigi Curti.
«Sto cercando lavoro ma non lo trovo», spiega affranto. «Con il reddito di cittadinanza pagavo anche le bollette. Ora me ne è arrivata una di 200 euro e non so come pagarla». Una situazione di stress e ansia che lo hanno portato anche a richiedere l'intervento del pronto soccorso. «Ho avuto degli attacchi di panico», ha proseguito appellandosi alle istituzioni locali: «Sembra mi abbiano abbandonato». E annuncia: «Cercherò di andare avanti finché non riceverò aiuto». Come lui ci sono altri 8345 residenti del comune che percepivano il reddito di cittadinanza, bloccato per il momento, fino a dicembre.
E proprio per cercare di venire incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà, «stiamo dando il contributo su richiesta e valutazione dei servizi sociali», ha spiegato l'assessore Francesca Badini.

RDC, A LADISPOLI STOP PER 4MILA PERCETTORI
Ai percettori etruschi vanno ad aggiungersi, inoltre i 4mila ladispolani. Anche loro da inizio mese senza più il Reddito di cittadinanza.
«A questo aggiungiamo che per superficialità o per incapacità e totale disprezzo della condizione di povertà, queste persone non riceveranno neanche l’assegno unico. Dal Ministero e dall’INPS dicono che è a causa di un errore tecnico». Ad intervenire, sulla vicenda, in questo caso, appellandosi al comune di Ladispoli, sono il circolo sinistra italiana, Ladispoli attiva, il Collettivo adelante, Governo civico, il Pd, Azione Ladispoli e la forza della Comunità. «In attesa che il Governo risolva questa situazione - scrivono - chiediamo all'amministrazione comunale che si faccia carico urgentemente della parte economicamente più fragile della città. Proponiamo l'attivazione di una ulteriore variazione di bilancio per aiuti straordinari adeguati a fronteggiare l'emergenza, un incremento con propri fondi della carta acquisti allargando anche la platea degli aventi diritto, accelerare la realizzazione di progetti del Pnrr di contrasto alla povertà e analizzare la possibilità di realizzare, come è stato realizzato in molte città europee, un "reddito comunale" finanziato da fondi europei e oggi sostenuto da una rete composta da sindacati e associazioni».

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