LADISPOLI - «Nessuna irregolarità nella trasparenza dei dati relativi alla gestione del Pnrr da parte del Comune di Ladispoli». Gli amministratori di Palazzo Falcone rispondono al Codacons che ha chiesto «alla Corte dei Conti, all'Anac e al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di predisporre tutti i controlli necessari per accertare eventuali irregolarità nell’uso dei fondi pubblici legati al Pnrr da parte delle amministrazioni locali, e sanzionare qualsiasi illecito a danno della collettività». Tra gli Enti “nel mirino” dell’associazione anche il Comune di Ladispoli che non avrebbe consegnato la documentazione richiesta.

«Il Comune di Ladispoli non solo ha pubblicato tutta la documentazione necessaria sul proprio sito web nell'apposita sezione del sito - ha spiegato la segreteria generale del Comune - ma ha anche negato con provvedimento formale e motivato l'accesso agli atti presentato da parte del Codacons su tutta una serie di documenti che il Codacons stesso, attraverso il suo ufficio legale, aveva dichiarato di avere interesse a ricevere. Nella nota firmata dal Segretario generale del Comune in data 29 aprile 2024, detta richiesta di accesso è stata motivatamente negata conformemente a quanto la giurisprudenza del Consiglio di Stato, anche in adunanza plenaria, ha deciso proprio su alcuni giudizi instaurati da parte del Codacons nei confronti di alcuni Comuni che avevano negato l'accesso agli atti. Al Codacons, citano alcune sentenze, non spetta un diritto di accesso diverso rispetto a quello in generale attribuito dalla Legge 241 del 1990 in quanto la domanda di accesso non può essere un mezzo per compiere una indagine o un controllo ispettivo al quale sono ordinariamente preposti organi pubblici perché nella domanda di accesso è assente un diretto collegamento con specifiche situazioni giuridicamente rilevanti».

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