CIVITAVECCHIA – Dalla vacanza all’orrore della guerra. Tutto in pochi attimi. La felicità e l’emozione, trasformati in pochissimo in paura e voglia di tornare a casa, dai propri cari, nel più breve tempo possibile. È quanto accaduto sabato scorso a madre e figlio di soli 12 anni: avevano deciso di regalarsi una vacanza in Israele, per assistere al concerto di Bruno Mars e, con l’occasione, visitare anche la Terra Santa. Si sono rivolti all’agenzia Visa Vacanze di Civitavecchia, di Patrizio La Rosa e Giorgia Melchiorre. Gli stessi che, sabato, sono stati contattati dal marito della donna, rimasto in Italia, preoccupato ed impaurito. Non si riusciva ancora a capire quale fosse la situazione in Israele, moglie e figlio al telefono gli avevano solo chiesto di fare di tutto per farli tornare in Italia. L’uomo aveva contattato la Farnesina, ma la situazione non sembrava sboccarsi in modo celere. «Ci ha contattati, era disperato in quel momento – ha spiegato La Rosa – sono stati attimi davvero concitati. Quando siamo riusciti a parlare con la donna e con suo figlio ci hanno raccontato di scene di panico in strada, sirene ed allarmi che suonavano ininterrottamente. Erano in hotel in quel momento e si stavano dirigendo in aeroporto, a Tel Aviv, per cercare di prendere il volo e fare rientro a casa».

La famiglia risiede a Tarquinia, con la coppia che però lavora in porto a Civitavecchia. Tra mille difficoltà, La Rosa e Melchiorre sono stati in contatto diretto con la responsabile dello scalo di Tel Aviv, per cercare una soluzione. Avevano inizialmente dirottato i due su un volo della Turkish Airline, poi sono stati però cancellati i voli. «Siamo riusciti a spostarli su un altro volo alle 22.30, ma nel frattempo – hanno raccontato – hanno fatto evacuare l’aeroporto». Alla fine, mettendo in campo l’esperienza, sono riusciti a trovare due posti sull’unico volo operativo dopo l’evacuazione dell’aeroporto, con madre e figlio che sono riusciti a tornare in Italia all’una di notte. Un lavoro difficile e delicato, che per fortuna è riuscito ad andare a buon fine, con la famiglia riunita, nonostante la tanta paura e le immagini che rimarranno impresse nella memoria dei due. Una volta in Italia è arrivato, nella mattinata di lunedì, anche il messaggio dell’Unità di Crisi che informava sulla modalità per prendere contatto con l’ambasciata italiana a Tel Aviv per lasciare la città e fare ritorno a Roma.
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