La provincia di Viterbo è 25° in Italia per indice di incidenza sugli occupati dei casi di morte sul lavoro. I dati sono aggiornati al 31 ottobre 2023 e sono stati elaborati da Vega Engineering su numeri ufficiali dell’Istat. Nella Tuscia ci sono stati 5 casi di morti sul lavoro nel 2023 e, nel rapporto con il numero di occupati censiti (114.967), l’indice è pari a 43,6. Peggiore del Viterbese, nel Lazio, c’è solo Rieti che è addirittura 4° in Italia con l’indice di 71,8 e 4 casi di morti sul lavoro. Dopo la Sabina c’è proprio la Tuscia e, terza nel Lazio, è la provincia di Latina (55° in Italia) con 6 casi di decessi nei cantieri e l’indice di 28,6; quindi Frosinone (68°) con 4 casi di morti sul lavoro e l’indice pari a 23,3. Ultima nel Lazio è la provincia di Roma (81°) con 31 casi di morti e indice pari a 17,5. In questa triste classifica è prima la provincia di Terni con 8 morti sul lavoro ed indice pari a 96,4. Segue Crotone (3 casi e indice di 75,4); Teramo (9 casi e indice di 73,5); Rieti; Nuoro (5 casi e indice di 71,7); Chieti (9 casi e indice di67,0); Siracusa (7 casi e indice di 62,9); Imperia e Verbano Cusio Ossola (entrambe indice di 61,8 e, rispettivamente, 5 e 4 casi) e Messina (10 casi e indice di 59,3). Nella parte migliore della graduatoria con l’indice pari a zero anche per il numero di decessi: Pistoia, Oristano, Grosseto, Enna, Caltanissetta e Benevento. Nella classifica delle regioni il Lazio è 18° con l’indice medio di morti bianche di 21,5 con 50 casi di morte sul lavoro pari al 7,4% del totale nazionale. Prima è l’Umbria con 20 casi pari all’indice del 56,8, seguita da Abruzzo (indice 53,8 e 26 casi); Molise (indice 48,5 e 5 casi); Puglia (indice di 40,3 e 51 casi) e Campania (indice di 40,2 e 66 casi). La regione “migliore” in Italia è la Toscana con indice di 16,7 e 27 casi. Sono 868 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 672 in occasione di lavoro (+2% rispetto a ottobre 2022) e 196 in itinere (-21,6% rispetto a ottobre 2022). Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (108). Seguono: Campania (66), Veneto (62), Emilia Romagna (58), Piemonte (56), Puglia (51), Lazio (50), Sicilia (42), Toscana (27), Abruzzo (26), Umbria (20), Marche (18), Calabria e Friuli Venezia Giulia (17), Liguria (15), Trentino Alto Adige e Sardegna (13), Basilicata (7), Molise (5) e Valle d'Aosta (1). Nei primi dieci mesi del 2023 è sempre il settore delle Costruzioni a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 117. È seguito dal settore dei Trasporti e Magazzinaggio (91), dalle Attività Manifatturiere (81) e dal Commercio (56). La fascia d'età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (244 su un totale di 672). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a ottobre 2023 sono 38, mentre 21 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 128, mentre sono 33 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. Il mercoledì il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi dieci mesi dell'anno (19,9%).