CERVETERI - «È un simbolo della nostra città Unesco, ma c’è da dire che versa anche in condizioni di degrado». Fari puntati sull’Orologio della Torre medievale di Cerveteri. Sono cittadini e associazioni a portare all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’abbandono di molti pezzi pregiati del cuore etrusco. A cominciare da Civitas Levante. «Qui parliamo di un monumento – sostiene Emilio Mellone - che possiamo considerare un unicum, nel senso che, per quanto mi risulta, non ha esempi simili. Non è un comune orologio, ma un orologio a sei ore, che in passato segnava le cosiddette “ore italiane”. È un’autentica rarità: in tutto il mondo non ce ne sono più di 70 di questo tipo. Ma nessuno, oltre il nostro, per quanto mi risulta, ha ancora il meccanismo meccanico originale, perfettamente funzionante».

Gli abitanti vorrebbero più attenzione nel salotto cittadino. La pavimentazione è spesso malconcia, persino le fontane a volte si presentano con l’acqua sporca, specie in via piazza Aldo Moro. Ce n’è una poi che sta facendo discutere in questi giorni: quella di piazza Risorgimento.

Si attiva l’opposizione cerveterana. «Una fontana del 1881 – accusa Luca Piergentili, consigliere comunale - simbolo del nostro acquedotto etrusco, che portava acqua potabile nelle case dei nostri avi. Non credo si possa ripulire con una lancia idropulitrice quando basterebbe uno straccio e un po' di sapone biologico. Non si può danneggiare un monumento archeologico». Replica il delegato ai Rioni Manuele Parroccini: «Abbiamo usato prodotti biologici».

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