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CIVITAVECCHIA - Inquirenti ancora al lavoro per chiarire dettagliatamente la dinamica dell’incidente sul lavoro, avvenuto mercoledì sull’A12, nei pressi del viadotto Sorbo, che è costato la vita a un 41enne marocchino, mentre altri tre operai sono rimasti feriti. Un ragazzo senza grilli per la testa, un lavoratore scrupoloso, così chi lo conosceva ha descritto l’operaio morto, domiciliato a Torino presso un suo connazionale e trasfertista per necessità. Per lui non c’è stato nulla da fare: politraumatizzato a causa del ribaltamento di un camion con sopra una gru e un new jersey agganciato, schiacciato contro altre barriere stradali. Un vistoso ematoma addominale che quasi certamente gli ha causato una emorragia interna, segni di schiacciamento anche all’altezza dell’osso del collo. Spetterà al pm Roberto Savelli che coordina le indagini la decisione di disporre o meno l’esame autoptico sul corpo dell’operaio che lascia in Marocco una moglie e tre figli. Migliorano intanto le condizioni degli altri tre lavoratori rimasti feriti e ricoverati all’ospedale San Paolo, uno di questi è stato sottoposto a un intervento chirirgico. I tre feriti e il manovratore sono stati ascoltati, oltre che dalla Polizia stradale, anche dai tecnici Spresal della Asl. Saranno proprio gli ulteriori rilievi che stanno eseguendo gli agenti della Polizia stradale di Ladispoli a chiarire definitivamente la dinamica dell’accaduto. A quanto pare, dai primi accertamenti, non sarebbero emerse irregolarità a carico dell’impresa che stava eseguendo i lavori in subappalto, né a carico dei dipendenti operanti rimasti feriti. Il manovratore tarquiniese è stato denunciato a piede libero per omicidio colposo: si tratterebbe di un atto dovuto, indispensabile in casi simili per l’avvio delle indagini. I poliziotti non stanno trascurando alcun dettaglio: sono stati subito sentiti i testimoni, è stata analizzata la documentazione dei mezzi coinvolti nell’incidente e si è proceduto anche alla verifica tecnica dei new jersey. Parliamo di barriere stradali di un metro per 6,20, da 36 quintali l’uno.