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TARQUINIA - «Viviamo un giorno di gioia e di grazia in questo stupendo Duomo»: così il vescovo Gianrico Ruzza ha dato il via a una festa dello spirito, un'occasione storica di preghiera e di musica che ha salutato il ritorno all’antico splendore dell’organo del Duomo di Tarquinia. Sabato 8 febbraio, la concattedrale gremita di persone ha partecipato al rito della benedizione e al concerto inaugurale tenuto dal maestro Luca Purchiaroni.


«Le note musicali – ha auspicato il presule - siano di aiuto alla preghiera, siano anticamera alla contemplazione del Mistero, siano veicolo di speranza per i cuori. Il valore assoluto della musica nella liturgia deve fare riferimento alla tradizione spirituale, culturale, artistica della fede e della tradizione della nostra città. La musica sia espressione di libertà, di mitezza e di perseveranza, di profondità e di letizia. Essa è una parte dell’alfabeto con cui Dio parla al nostro cuore».


Dopo la benedizione, l’organo è tornato a vivere, in un crescendo di armonia e di potenza. Il maestro Purchiaroni ha introdotto ciascun brano spiegando quali e quante tonalità possono essere espresse dall’organo, dalla delicatezza dei flauti sino alla maestosità delle trombe e dei tamburi, eseguendo opere di Bach, Mozart, Handel, Karg-Elert, in grado di far vibrare l’enorme potenzialità espressiva e varietà di timbri di uno strumento straordinario. (Foto: Stefano Dili)
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