SANTA MARINELLA - «Il Partito democratico di Santa Marinella e Santa Severa è stato chiamato in causa per comportamenti presunti che non dipendono dal suo operato e che non rispecchiano in alcun modo la sensibilità del partito né a livello nazionale, né locale e che non possono ledere il ruolo del PD né quello della consigliera Paola Fratarcangeli che si basa sul rispetto delle posizioni di tutti al di là dello schieramento politico». La segreteria del Partito Democratico di Santa Marinella e Santa Severa interviene sulla vicenda Tidei-Baciu per chiarire la posizione del partito.

«È importante sottolineare che chiunque non rispetti le donne è lontano dai nostri valori e principi. Il Partito Democratico si batte da sempre per i diritti civili e sociali, e non tollereremo mai comportamenti sessisti o discriminatori - dicono i democrat - In un momento in cui la politica sembra sempre più dominata da toni accesi e da polemiche, sia a livello locale che nazionale, è importante riportarla al suo vero senso e rimodularne i toni. Noi non rappresentiamo soltanto il partito, ma soprattutto i cittadini che hanno posto la propria fiducia in noi. Come Partito Democratico abbiamo comunque il dovere di essere vicini a chiunque si sia sentito anche involontariamente offeso. La nostra rappresentante in consiglio comunale, nonché presidente della Consulta delle donne, Paola Fratarcangeli, ha sempre sostenuto e difeso la dignità politica e sociale delle donne che non va mai ne’ offesa ne’ ignorata. Pertanto, il Partito Democratico e la sua rappresentante non possono e non vogliono essere chiamati in causa per fini politici strumentali. Siamo certi che la consigliera Fratarcangeli attraverso l’attività della Consulta, composta anche dalle consigliere di maggioranza e minoranza, saprà portare avanti un lavoro di progetto condiviso che darà risalto e slancio alle questioni e le politiche di genere. Invitiamo tutti i componenti del consiglio comunale ad agire con responsabilità e rispetto per il bene della nostra comunità al di là delle beghe politiche».

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