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LADISPOLI – Emergenza nell’emergenza per quanto riguarda il maltempo. Il mare sta sfondando gli argini entrando nell’acqua dolce della palude di Torre Flavia, nel tratto al confine tra Ladispoli e Cerveteri. Sarebbe un danno irreversibile per l’oasi naturale e per l’habitat faunistico. Ecco perché chi ha a cuore le sorti dell’ambiente e di questo preziosissimo tratto di costa punto il dito contro la lentezza della burocrazia perché i fondi per realizzare barriere protettive sono state annunciate da svariati anni ma i cantieri non si vedono all’orizzonte sia per la torre che per la palude. «Il mare è sempre più avanti, la costa arretra sempre più. Con le mareggiate l'acqua salata sta entrando nella nostra palude. Senza interventi i cambiamenti saranno drastici», è l’appello lanciato dal gruppo di Amici di Torre Flavia. «L’ecosistema di Torre Flavia è fortemente a rischio – è la denuncia di Beatrice Cantieri, presidente di Scuolambiente Cerveteri-Ladispoli -, da anni chiediamo provvedimenti tempestivi, seri e radicali a difesa del litorale e in particolare di Torre Flavia, rivolgendoci a tutte le Istituzioni ed Enti di pertinenza. Non abbiamo mai ottenuto risposta di alcun tipo né tantomeno comunicazioni riguardo un probabile progetto risolutivo». Beatrice Cantieri chiama in causa le scuole. «La nostra associazione – prosegue -, di concerto con Città metropolitana nella persona di Corrado Battisti, ogni anno lavora con le scuole del territorio alla valorizzazione dell’area, cosa dovremmo dire ai futuri cittadini? Che le istituzioni hanno abbandonato la riserva naturale? Quali rassicurazioni daremo ai ragazzi?».
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