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CERVETERI - È crisi profonda nel "matrimonio" tra sindaco e maggioranza. Da un lato i tentativi di ricucire un rapporto che sembra ormai essere arrivato alla fine, da parte del primo cittadino; dall'altra parte l'assenza "ingiustificata" in consiglio comunale di sette consiglieri dissidenti (unico presente il presidente della massima assise cittadina Carmelo Travaglia). E così, mentre i sette consiglieri di Governo civico e Cerveteri Democratica hanno lasciato vuoti i banchi in aula, l'ordine del giorno (i contributi in entrata per l'ente per un totale di circa 3milioni di euro) è passato grazie al mantenimento del numero legale, da parte dei consiglieri di opposizione. Il sindaco Elena Gubetti parla di un ennesimo strappo dopo che nella mattinata di venerdì (a poche ore dal consiglio comunale) aveva ultimato un altro giro di «telefonate alle segreterie dei movimenti che si sono posti in appoggio esterno». «Se non ci fosse stata l'opposizione non avremmo messo in sicurezza i finanziamenti». «I finanziamenti che i consiglieri in appoggio esterno non hanno voluto votare sono fra gli altri: 1,440 milioni di euro per la realizzazione del terzo asilo nido comunale per nuovi 60 posti, 1,4 milioni di euro per il completamento dei lavori del Lungomare dei Navigatori Etruschi, 70mila euro per la spiaggia Liberamente (il nostro stabilimento pubblico, gratuito, accessibile, inclusivo), fondi per il servizio CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per bambini con specifiche difficoltà di comprensione e produzione del linguaggio, una manovra importantissima dunque, rivolta ai più fragili, alle famiglie e a coloro che necessitano di un sostegno». E a parlare di assenza ingiustificata è stato proprio il primo cittadino ai microfoni di Centro mare radio. Il sindaco etrusco si chiede ora quale sia il vero motivo che ha portato a questo strappo, perché se la «crisi era iniziata con la richiesta di due gruppi di una maggiore funzionalità della macchina amministrativa», il risultato finale «è sfuggito di mano» a chi ha intrapreso questo percorso. «Non si può giudicare il lavoro di una amministrazione dopo 18 mesi. Si sta al governo per cinque anni. Poi si giudica. Non si può distruggere un'aministrazione che sta lavorando e sta portando dei risultati a casa». «I consiglieri hanno così deciso di interrompere anche l’ultimo tentativo di mediazione messo in essere dalla sottoscritta nell'ultima settimana in cui avevo incontrato tutte le segreterie delle forze politiche portando una proposta che metteva al centro gli obiettivi da raggiungere insieme per la città. Si apre adesso una fase del tutto nuova: nei prossimi giorni aprirò un giro di consultazioni con tutti i consiglieri comunali appartenenti alle forze civiche e democratiche della città per capire se esistono ancora le condizioni per costruire una maggioranza capace di garantire stabilità e governabilità».
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