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LADSIPOLI - Nei canali di Torre Flavia, ma anche nel Vaccina ce ne sono in gran quantità. E ora, si inizia a trovare anche nelle pescherie e nelle cucine di qualche ristorante nostrano che lo propongono, con i paccheri, nel menu del giorno. Protagonista: il granchio blu. Un piatto sicuramente "nuovo", poco conosciuto che in molti, spinti dalla curiosità, hanno deciso di iniziare a provare. Ma potrebbe costituire un problema dal punto di vista della salute? «No. Come il resto del pescato dipende dal livello di inquinamento presente nell'ambiente in cui vive», ha spiegato il biologo Antonio Pizzuti Piccoli. Ma se dal punto di vista alimentare la preoccupazione è pressoché bassa se non nulla, lo stesso non si può dire dei metodi applicati per la cattura della specie aliena che nell'ultimo periodo ha invaso i nostri mari.
«Si stava valutando la possibilità di utilizzare la pesca a strascico - spiega ancora Pizzuti Piccoli - questo però sarebbe deleterio per le altre specie locali». Bisognerà, dunque, trovare un sistema poco invasivo e che non rischi di danneggiare ulteriormente un ecosistema già messo a dura prova dall'introduzione di nuove specie.
PERCHÈ IL GRANCHIO BLU È INVASIVO.
Mangiano soprattutto vongole, telline e cozze. A segnalarne la presenza in un'area che va da Passoscuro a Santa Marinella sono in particolar modo i pescatori di Porto Pidocchio che da questo nuovo esemplare, specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano, potrebbero ricevere solo danni. Altro impatto negativo potrebbero averlo anche sulle secche di posidonia perché, come aveva spiegato il responsabile della Palude di Torre Flavia, «mangiano quello che trovano nei fondali». Non esistono, inoltre, predatori di granchi blu a causa delle loro dimensioni notevoli.
IL VIA LIBERA DEL GOVERNO
Una specie così invasiva che il Governo, prima della pausa estiva, è intervenuto con una norma ad hoc nel decreto Omnibus del Consiglio dei Ministri, stanziando 2,9milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura e allo smaltimento di questa speciale.
LA PESCA
E se da un lato ci sono "veri e propri" pescatori professionisti che già da questa estate stanno procedendo con la cattura degli esemplari, anche sul territorio, è partita la "caccia" al granchio blu. Non solo pescatori ma anche "semplici cittadini" che con il fai-da-te individuano i punti dove gli esemplari stazionano e si adoperano per la loro cattura. Obiettivo: un bel piatto di pasta al granchio blu tra le mura domestiche, magari da condividere con gli amici. E non è escluso che, dopo una sua timida comparsa, anche in alcuni ristoranti del posto, nei prossimi mesi, possa diventare uno dei piatti di "punta".
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