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TARQUINIA - É’ arrivata agli sgoccioli la campagna elettorale a Tarquinia in vista del turno di ballottaggio di domenica e lunedì. I cittadini dovranno scegliere chi guiderà la città di Tarquinia tra il centrodestra uscente del sindaco Alessandro Giulivi e il centrosinistra con Francesco Sposetti. In vista del voto, il comitato Giulivi per Tarquinia ricorda i “grandi errori” del passato commessi dal centrosinistra, e mette in guardia gli elettori che si apprestano a scegliere. «Nei mesi scorsi, molto prima della campagna elettorale, abbiamo presentato l'eccezionale processo di riqualificazione, ammodernamento e potenziamento del nostro ospedale - sottolinea Giulivi con i suoi - Parliamo di oltre 17 milioni e mezzo di euro già stanziati per lavori che per una prima parte sono già avviati e conclusi e per una seconda parte verranno completati entro il primo trimestre del 2026».
«Durante la campagna elettorale, invece, la sinistra ha provato ad attaccare il nostro operato sull'ospedale parlando di “smantellamento dei reparti” - prosegue Giulivi - Un'affermazione assolutamente fuori contesto a cui rispondiamo con un breve excursus storico».
«La Regione Lazio, dal 2013 al 2022, è stata guidata da Nicola Zingaretti che insieme all'allora sindaco Mauro Mazzola ha portato a moltissimi disagi per il nostro comune - affermano i giuliviani - Tra i tanti, guarda caso, c'è proprio la chiusura del reparto di Ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Tarquinia datata 2015. È proprio grazie alla sinistra che i nostri i bambini non nascono più a Tarquinia. Ed è sempre grazie alla sinistra che le mamme sono costrette ad affidarsi alle strutture di Civitavecchia, Roma e Viterbo».
«In caso di vittoria del centrosinistra alcuni dei “protagonisti” di allora torneranno nuovamente tra i banchi della maggioranza - ricorda Giulivi - È questo il grande cambiamento che intende portare Francesco Sposetti?»
«Se vincerà il centrodestra - conclude il candidato sindaco Giulivi - ci impegneremo per riaprire quanto prima i reparti di Ginecologia e ostetricia dell'ospedale. In questo modo i nostri bambini potranno tornare a nascere a Tarquinia».
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