CASTIGLIONE IN TEVERINA - Si è svolta nei giorni scorsi, in località Madonna dell’Uccelletto, la cerimonia di intitolazione di una stele al finanziere M.B.M.C. Pierino Corinti, barbaramente trucidato a Canebola di Faedis il 25-26 aprile 1945.

La cerimonia di commemorazione, voluta dall’amministrazione comunale, ha radunato tutta la comunità del piccolo paesino viterbese che si è stretta nel ricordo del finanziere Corinti, tra cui le nipoti “madrine” dell’evento.

Corinti, nato a Castiglione in Teverina il 24 gennaio 1911 e partito nel 1936 per Tirano, militare della Guardia di finanza in forza presso un distaccamento di Udine, è uno dei 18 viterbesi accertati vittime di quegli eccidi che videro militari, carabinieri, finanzieri, uomini delle Istituzioni nonché civili, gente comune, donne, bambini e vecchi, tutti con un’unica colpa: essere italiani. Nella notte del 24 aprile del 1945 il finanziere Corinti, unitamente ad altri 8 finanzieri, prestava servizio di guardia presso un magazzino di viveri e foraggi con un sottufficiale tedesco che per aver salva la vita si accordò con i partigiani titini convincendoli ad assalire il distaccamento con la certezza che i finanzieri non si sarebbero opposti né avessero fatto uso delle armi. I finanzieri fecero causa comune con i partigiani senza opporre resistenza nella convinzione di contribuire alla liberazione giaØ in atto dei territori italiani occupati dai tedeschi. Abbandonarono il posto di servizio ma, con l’inganno, vennero portati lontano, vicino a Canebola, una frazione di Faedis e, divisi in tre gruppi, sotto buona scorta furono condotti nelle impervie località di Lasbena, dove vennero barbaramente fucilati e ivi sotterrati. Alla memoria di ciascuno dei 9 finanzieri è stata concessa, con D.P.R. in data 26 settembre 2012, la Medaglia di Bronzo al Merito Civile con la seguente motivazione: «In servizio presso il distaccamento della Regia Guardia di finanza di Buttrio, dopo l’8 settembre 1943 continuava la sua attività di vigilanza presso un magazzino di viveri e foraggi sito in Udine, opponendosi ai tentativi di razzie messi in atto sia dai tedeschi che dagli sloveni. Unitosi fiduciosamente ad una formazione partigiana slovena, con l’inganno venne condotto, insieme ad altri commilitoni, in zone impervie, ove fu trucidato. Chiaro esempio di amor patrio e di senso dell’onore, spinti fino all’estremo sacrificio. 25-26 aprile 1945 – Canebola di Faedis».

Il sindaco Leonardo Zannini e il colonnello Pasquali, comandante provinciale della Guardia di finanza di Viterbo, hanno ringraziato tutte le massime autorità civili, militari e religiose della provincia, i rappresentanti politici tra cui Mauro Rotelli, il consigliere regionale Daniele Sabatini, il presidente della provincia Alessandro Romoli, il Comitato 10 febbraio nonché tutti i cittadini intervenuti nella breve ma significativa cerimonia. Presenti anche più di cento studenti delle scuole di Castiglione in Teverina, che hanno animato la cerimonia leggendo la storia del concittadino, rimarcandone la figura specchiata e limpida ma sottolineando come la sua uccisione avvenne solo perché indossava una divisa italiana.

©RIPRODUZIONE RISERVATA