CERVETERI – Sotto la supervisione della Capitaneria di porto proseguono le ispezioni nell’area per capire se i valori siano tornati nella norma. Intanto però, ed è un’altra mazzata per il comune etrusco, è arrivata la conferma del sequestro del depuratore di Campo di Mare in seguito proprio al blitz della Guardia costiera di Ladispoli-San Nicola coordinata dal comandante, Cristian Vitale. Una decisione quella del tribunale di Civitavecchia che avvalora le indagini delle autorità marittime e che potrebbe portare anche ad un procedimento penale in virtù di quanto accaduto. Anche perché – ed è quanto trapela nell’inchiesta – lo stesso Comune già mesi fa era stato messo a conoscenza che qualcosa non andava relativamente alla struttura. Parallelamente, grazie all’intervento di più autospurghi, sono state bonificate le vasche al cui interno si erano accumulati dei fanghi che sarebbero dovuti essere smaltiti già. Il sindaco Elena Gubetti ha esteso di ulteriori 100 metri il divieto di balneazione a ridosso del fiume Zambra, che sfocia a mare in via Navigatori etruschi. Residenti e turisti sono però scettici anche perché ad inizio estate erano arrivate rassicurazioni da parte dell’amministrazione comunale sullo stato di salute dell’acqua, poi vanificate dal sequestro e dai nodi ambientali che ad oggi non sono stati irrisolti. Nel frattempo i bagnanti che hanno riscontrato problemi di salute certificati dall’Asl (bolle, eritemi, etc) o fastidi provocati dai miasmi fognari, possono recarsi presso il comando della Capitaneria a Marina San Nicola per presentare una denuncia formale. Un bel grattacapo in piena stagione estiva con migliaia di turisti presenti nelle frazioni balneari di Cerenova e Campo di Mare.

«I cittadini – commenta Alessio Catoni, presidente del comitato Cerenova-Campo di Mare -, avevano sollevato delle perplessità sulla qualità dell’acqua proveniente dal fosso Zambra con tanto di video e foto. Eppure l’amministrazione comunale, come al solito, non ha ascoltato nessuno. Questo è il risultato. Se si fosse attivata in tempo avrebbe potuto chiamare la Capitaneria. Fortunatamente ci ha pensato la Guardia costiera ad effettuare i controlli per il bene dell’intera popolazione».

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