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LADISPOLI - "Sos Casa". Si chiama così il progetto approvato dalla giunta e rivolto ai senza tetto che ad oggi occupano i locali sotto il ponte 9 Novembre e il parcheggio dietro la stazione ferroviaria, nei pressi del quartiere Cerreto. Un totale di 24mila euro a disposizione fino al 30 giugno 2024 (che con il nuovo anno potrebbero diventare anche di più) per cercare di trovare una soluzione all'emergenza clochard che da tempo ormai affligge il territorio. Già a inizio del mese di ottobre il primo cittadino, durante il consiglio comunale, aveva annunciato lo sgombero (che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane) dei senza tetto. Decisione presa anche dopo le segnalazioni del commissariato di via Vilnius che aveva evidenziato «la situazione di degrado e di illegittimità (occupazione abusiva dei luoghi, ndr)». Sgombero al quale si dovrà però accompagnare un percorso che eviti, come accaduto in passato, la rioccupazione abusiva dei luoghi. «Il comune di Ladispoli farà la sua parte, le persone senza fissa dimora che occupano i locali comunali sotto il ponte 9 novembre e il parcheggio di via Settevene Palo non verranno lasciate sole», ha ribadito ancora il primo cittadino ladispolano annunciando l'avvio, già a novembre, del progetto "Sos Casa" che prevede servizi di residenzialità temporanea per accogliere e accompagnare all'autonomia le persone che si trovano in situazione di fragilità socio-economica ed abitativa.
IL MODELLO UCRAINA
Proprio come fatto per l'accoglienza dei rifugiati ucraini fuggiti dalla guerra, anche in questo caso, l'amministrazione è andata alla ricerca di abitazioni messe a disposizione dai privati che però si interfacceranno con le associazioni del terzo settore. «Per queste persone - ha spiegato il delegato ai servizi sociali, Fiovo Bitti - è necessario un accompagnamento. Non basta trovare loro una casa». In alcuni casi il problema non risiede solo nell'assenza di un alloggio, ma anche nella presenza di dipendenze. «In queste settimane le assistenti sociali hanno parlato con molti di loro - ha spiegato ancora Bitti - e sanno quali sono le esigenze e i rischi. Anche la Croce Rossa e la Caritas si sono attivate per quanto di loro competenza. Noi cercheremo di assicurare la massima copertura possibile».
«Con “Sos Casa” daremo una concreta risposta all’emergenza sociale in atto, in attesa dell’attuazione di tutti i progetti del sociale del Pnrr - ha spiegato ancora il sindaco Alessandro Grando - attraverso i quali garantiremo supporto alle famiglie e ai singoli cittadini in condizioni di estrema vulnerabilità e marginalità sociale, anche grazie alla preziosa collaborazione degli enti del terzo settore».
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