CERVETERI – Proteste in piena estate per il cantiere della ciclabile che prosegue a macchia di leopardo nella frazione di Cerenova togliendo posti ai residenti. Un film senza fine per chi si ritrova a dover fare i conti con un’opera complicata che dovrebbe favorire la mobilità di chi ama le due ruote. Finora sono più le polemiche anche perché quei cordoli gialli di fronte alle abitazioni sono parecchio indigesti. «Cosa pensano che le macchine ce le portiamo dentro casa?», è lo sfogo della signora Paola. «Una pista ciclabile o area di percorso per ciclabile deve esistere e deve essere protetta delle auto però così è vergognoso anche perché neanche si collega alle altre realizzate nelle aree verdi», è la segnalazione di Giorgio. Drastico Angelo: «Stacchiamoci da Cerveteri, dovremmo rifiutare di riconoscere l’amministrazione comunale». Il tracciato ultimamente ha tolto anche i posti riservati ai disabili. E per questo si attiva il comitato cittadino di Cerenova-Campo di Mare. «Effettueremo un sopralluogo in via Sergio Angelucci in queste ore – sostiene il presidente Alessio Catoni – dato che un signore disabile non riesce più a uscire di casa con la sua auto perché hanno installato un cordolo di questa ciclabile disastro». Comitato che intende passare alle vie formali. «Stiamo preparando un esposto alla Corte di Conti – promette – non possiamo tollerare più uno scempio simile. Qualcuno deve pagare». Sui social sono centinaia e centinaia i commenti negativi, pochissimi quelli che difendono la ciclabile, o il modo in cui è stata realizzata. «Da 40 anni abito qui a Cerenova – commenta Sabrina - siamo sempre andati in bicicletta, senza nessun problema. Avevamo l’acqua, i parcheggi e al mercato c’era sempre molta gente. Hanno sfigurato questo paese arrecando moltissimo disagio a chi ci vive e ci lavora. Un progetto senza criterio».

Cantieri fermi invece da mesi a Ladispoli dove ci sono solamente transenne e polvere e ci sono sempre meno parcheggi: protestano residenti e turisti. Contestazioni aperte soprattutto in via Venezia per una programmazione della pista che va a rilento e che non tiene conto della viabilità. I residenti hanno persino tolto le transenne occupando di nuovo gli spazi con le rispettive automobili.

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