CERVETERI - La raccolta firme da un lato e la possibilità di ricorrere al Tar del Lazio per chiedere la sospensione dei lavori in attesa di vederci chiaro. Il comitato Cerenova Campo di Mare è tornato alla carica. Nodo del contendere questa volta la "line bike", ossia la ciclabile, che l'amministrazione sta realizzando nella frazione balneare etrusca. Troppo stretta, senza cordoli di sicurezza, con centinaia di posti auto sottratti a residenti e ai villeggianti che quest'estate affolleranno la frazione per godersi la stagione. «È un'opera altamente impattante», ha spiegato Alessio Catoni membro del comitato (dal minuto 5 del video).

Non un "no" a prescindere alla realizzazione dell'opera. Ma una richiesta di maggiore attenzione per le esigenze di un territorio che «rispetto a quando era stata progettata (ai tempi della giunta Pascucci con Zito assessore ai Lavori pubblici, ndr) non risponde più alle esigenze della frazione, soprattutto dopo il covid». E se a far discutere, in queste settimane, è stata soprattutto la soppressione di centinaia di posti auto, dall'altra parte c'è anche la questione «sicurezza». «I dissuasori catarifragenti posizionati lungo la linea (che delimita la ciclabile dalla corsia per le auto, ndr) sono già divelti». «Possibile che non si faccia tesoro degli errori, o comunque, delle sviste passate?» si domanda Catoni puntando i riflettori sulla ciclabile già esistente su viale Campo di Mare e via Fregene e su quella realizzata sul marciapiede in zona Ippocampo, in condizioni disastrate e difficili da percorrere per gli amanti delle due ruote. E così, per vederci chiaro, capire che cosa prevede il progetto, a 360 gradi, chiedere magari delle modifiche, il comitato ha deciso di procedere, innanzitutto, con una raccolta firme da protocollare al Comune con una richiesta di incontro. «È chiaro che chi amministra non può ascoltare ogni singolo cittadino, ci sono però le realtà associative» ha spiegato ancora Catoni tornando a chiedere, come per l'emergenza sicurezza, l'istituzione di un tavolo. «Si fanno consulte per il turismo, per le associazioni, ma a Cerenova e Campo di Mare le consulte non possono essere istituite». E tornando all'incontro sulla sicurezza di qualche mese fa Catoni ricorda come anche in quell'occasione era stato chiesto al primo cittadino l'istituzione di un tavolo di lavoro ad oggi mai istituite con la frazione che continua «ad avere sempre opere calate dall'alto».

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