CIVITAVECCHIA – Sei richieste di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta in concorso e altri fatti di bancarotta sono state emesse dal pm della Procura di Civitavecchia Federica Materazzo nell’ambito dei fallimenti delle società Edilcasa 2000 srl ed Edilcasa 2000 Grandi Opere srl, avvenuti nel 2020.

Gli indagati sono i fratelli Daniele e Gianni De Paolis, Maria Grazia Sacco e Romina Tocchini, tutti amministratori della società in diversi periodi dal 2004 al 2020, oltre a Gianluca e Sergio Tocchini, che pur non avendo avuto ruoli nelle società, risultano beneficiari di alcuni bonifici utilizzati, secondo le ipotesi accusatorie, per distrarre fondi dall’azienda poi fallita.

Secondo quanto ricostruito dal Gruppo di Civitavecchia della Guardia di Finanza, i fratelli De Paolis insieme a Romina Tocchini e Maria Grazia Sacco avrebbero cagionato il fallimento della Edilcasa 2000 srl per effetto di operazioni dolose, omettendo sistematicamente per venti anni, dal 2001 al 2020, quando la società venne dichiarata fallita, il versamento delle imposte, accumulando un debito nei confronti dell’erario di circa 10 milioni di euro.

Inoltre, secondo la relazione delle fiamme gialle, tra il 2010 e il 2014 sarebbero stati prelevati in contanti, senza alcuna giustificazione, circa 1 milione e 238mila euro, distratti dai conti correnti dell’azienda, così come un altro milione e 385mila euro sarebbe stato distratto tramite bonifici privi di giustificazione, tra il 2012 e il 2013. Distratti dalla Edilcasa 2000 anche 5 automezzi, uno scooter e rimanenze e immobilizzazioni iscritte a bilancio per 865.000 euro, oltre che circa 90mila euro “spariti” dalla cassa.

Complessivamente, dunque, secondo le ipotesi accusatorie, la società sarebbe stata “svuotata”, tra il 2010 e il 2014, di beni e denaro per oltre 3 milioni e mezzo di euro, oltre a 10 milioni di imposte non pagate.

Romina Tocchini, come amministratore unico e amministratore di fatto, è accusata di bancarotta fraudolenta anche per il fallimento della Edilcasa 2000 Grandi Opere srl, per avere - secondo il pm - distratto tra il 2013 e il 2015 circa 369.000 euro con prelievi in contanti.

Per tutti gli amministratori, l’accusa è anche quella di avere ditrutto o comunque sottratto le scritture contabili, per non consentire alla curatela fallimentare la corretta ricostruzione del patrimonio e della gestione delle due società.

La sede del gruppo della Guardia di Finanza di Civitavecchia, che ha indagato sul fallimento della Edilcasa 2000 srl, e Daniele De Paolis, uno dei principali indagati La sede del gruppo della Guardia di Finanza di Civitavecchia, che ha indagato sul fallimento della Edilcasa 2000 srl, e Daniele De Paolis, uno dei principali indagati
La sede del gruppo della Guardia di Finanza di Civitavecchia, che ha indagato sul fallimento della Edilcasa 2000 srl, e Daniele De Paolis, uno dei principali indagati La sede del gruppo della Guardia di Finanza di Civitavecchia, che ha indagato sul fallimento della Edilcasa 2000 srl, e Daniele De Paolis, uno dei principali indagati
La sede del gruppo della Guardia di Finanza di Civitavecchia, che ha indagato sul fallimento della Edilcasa 2000 srl

Il Gip ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 19 dicembre, quando per i 6 indagati, difesi dagli avvocati Lorenzo Mereu e Simone Feoli, il giudice dovrà decidere per il rinvio a giudizio o per il proscioglimento dalle accuse, documentate dalle relazioni al pm della Guardia di Finanza, che dopo le dichiarazioni di fallimento ha ricostruito, dalle movimentazioni bancarie dei conti correnti delle società, oltre 10 anni di prelievi e pagamenti, di cui gli amministratori dovranno dare conto, rispetto ai creditori delle aziende fallite (il principale dovrebbe essere l’erario) i cui interessi sono rappresentati dai curatori fallimentari Leonardo Pandiscia, per la Edilcasa 2000 srl, e Daniele Luciani per la Edilcasa 2000 Grandi opere srl.

Proprio la dichiarazione di fallimento aveva reso necessario recentemente alla nuova ditta dei fratelli De Paolis di avvalersi di altre aziende per le certificazioni necessarie a partecipare ad una gara dell’Ater, a loro aggiudicata provvisoriamente e da cui poi sono stati esclusi per carenza di requisiti. Daniele De Paolis è invece da mesi al centro di altre indagini e contenziosi, in qualità di presidente dell’Università Agraria, carica da cui è stato prima interdetto, per poi reinsediarsi nei mesi scorsi.

Per l’ordinamento italiano sono tutti da considerarsi innocenti fino a una sentenza passata in giudicato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA