PHOTO
CIVITAVECCHIA – Il mondo dice addio a una delle icone più rappresentative del cinema mondiale: Alain Delon. L’attore francese, conosciuto per il suo fascino magnetico e il suo talento indiscusso, si è spento all’età di 88 anni nella sua casa di Douchy, circondato dall’affetto dei suoi cari. “Si è spento serenamente – hanno annunciato i suoi famigliari – nella sua casa, con accanto i suoi figli e i suoi famigliari”. La dichiarazione ha commosso i suoi fan in tutto il mondo.
Anche la città di Civitavecchia conserva un legame indelebile con Delon, segnato da una delle sue più celebri interpretazioni cinematografiche.
È qui, infatti, che l’attore ha girato alcune delle scene più intense di "Rocco e i suoi fratelli", il capolavoro di Luchino Visconti del 1960. In particolare, la stazione ferroviaria della città ha fatto da sfondo a momenti cruciali del film, restituendo la realtà cruda e poetica di una famiglia del sud Italia alle prese con le difficoltà dell’emigrazione. Un’altra scena è stata invece girata al forte Michelangelo.
A ricordare quel legame con Civitavecchia è Roberta Galletta, custode della “Macchina del Tempo” e di una piccola ma preziosa cineteca che conserva tra i suoi tesori un dvd di "Rocco e i suoi fratelli". Un film che non solo ha segnato la carriera di Delon, ma ha anche contribuito a definirne l’immagine iconica di attore capace di esprimere, con intensità disarmante, le complessità dell’animo umano.
Alain Delon: una carriera tra capolavori e personaggi indimenticabili
Alain Delon non è stato semplicemente un attore; è stato un simbolo. Con il suo volto scolpito e il suo sguardo penetrante, ha saputo dominare il grande schermo per oltre cinquant’anni. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto nel cuore di milioni di fan, ma ha anche riacceso la memoria di alcuni dei suoi film più memorabili, in cui ha saputo brillare come pochi altri.
Tra questi, impossibile non menzionare "Rocco e i suoi fratelli" (1960). In questo dramma familiare diretto da Visconti, Delon interpreta Rocco, un giovane che si trasferisce a Milano con la sua famiglia in cerca di un futuro migliore. La sua interpretazione, ricca di sfumature e profondamente toccante, ha reso Rocco uno dei personaggi più amati del cinema italiano.
"Il Gattopardo" (1963) è un altro dei capolavori in cui Delon ha dato prova del suo immenso talento. Diretto nuovamente da Visconti, il film è un affresco epico del cambiamento sociale in Italia, con Delon nel ruolo di Tancredi, un giovane nobile che naviga con abilità le trasformazioni del suo tempo.
Nel 1967, Delon ha incarnato il perfetto anti-eroe in "Frank Costello faccia d’angelo", un noir diretto da Jean-Pierre Melville che lo vede nei panni di un sicario freddo e implacabile. La sua performance, caratterizzata da un glaciale distacco, ha contribuito a consacrarlo come una delle stelle più luminose del cinema europeo.
"La piscina" (1969) è un thriller psicologico dove Delon recita accanto a Romy Schneider, la sua compagna nella vita reale. Il film, intriso di tensione e sensualità, resta una delle opere più significative degli anni ’60, grazie anche alla magistrale interpretazione di Delon.
Infine, con "Borsalino" (1970), Delon ha segnato un’epoca, recitando accanto a Jean-Paul Belmondo in un gangster movie ambientato nella Marsiglia degli anni ’30. Il film, oltre a essere un ritratto affascinante dell’amicizia maschile, è diventato un cult, grazie all’alchimia tra i due attori e alla loro straordinaria interpretazione.
Alain Delon ha lasciato un’eredità indelebile nel mondo del cinema, e il suo ricordo continuerà a vivere attraverso i suoi film, capaci di emozionare e ispirare generazioni di spettatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA