CERVETERI - “Fusione” di presidi a Torrimpietra. Ad arrivare al chilometro 29 della statale Aurelia gli agricoltori del presidio di Nomentana che nei giorni scorsi ha chiuso (solo fisicamente) i battenti. Il comparto si è tutto concentrato in unico punto: quello sull’Aurelia. Da qui partiranno le prossime mosse per cercare di ottenere delle risposte positive dallo Stato e dall’Unione Europea. «Provengono dalla Toscana, dalla Puglia, da Viterbo», conferma Guido Marini portavoce del presidio di Torrimpietra che sottolinea: «Noi non molliamo». Nonostante le numerose manifestazioni, blocchi stradali, proteste in piazza (l’ultima in ordine temporale in piazza Campidoglio a Roma) di risposte non ne sono arrivate. «Il sottosegretario La Pietra ha detto che non parla con i violenti», aggiunge ancora Marini. Gli agricoltori sarebbero infatti “colpevoli” d’aver bloccato per alcune ore la Nomentana dopo aver saputo, proprio mercoledì, che non sarebbero stati ricevuti. «I violenti -incalza ancora Marini - sono gli stessi a cui Lollobrigida ha fatto i complimenti dicendo che erano i più tranquilli (rispetto agli agricoltori francesi, ad esempio). E La Pietra dice il contrario. Si decidessero». E poi dito puntato ancora contro Coldiretti che dopo aver “scaricato” il comparto all’inizio della protesta ora «prende i meriti per i cambiamenti richiesti alla Pac in europa. Modifiche - evidenzia il portavoce del presidio di Torrimpietra - richieste da noi e non di certo dall’associazione».
LA CONSULTA A CERVETERI
E se a livello governativo la categoria si sente ignorata, con le loro richieste (il giusto prezzo per i loro prodotti al primo posto) rimandate a data da destinarsi, i Comuni sembrano mantenere le promesse di sostegno e vicinanza.
Si riunirà già dalla prossima settimana la Consulta degli allevatori e degli agricoltori del territorio annunciata e promessa dal sindaco Elena Gubetti. «Il nuovo organismo - spiega il primo cittadino etrusco - avvicinerà il mondo delle imprese agricole e agroalimentari all'amministrazione. L'idea - prosegue Gubetti - è quella di creare una rappresentanza del settore in grado di fare l'interesse degli imprenditori, tenendo sempre costante il contatto tra loro e gli enti istituzionali». La speranza, per gli agricoltori è che tramite questo tavolo le istanze possano arrivare, tramite l'amministrazione, direttamente agli enti preposti (Regione e Stato) e che magari in questo modo non vengano ignorate.
UNO STAND AD “ASPETTANDO LA SAGRA” A LADISPOLI
Promessa mantenuta anche dall’amministrazione ladispolana che durante l’incontro delle scorse settimane in aula consiliare aveva invitato il presidio a prendere parte alla Sagra del carciofo romanesco, con uno stand, così da ottenere ancora più visibilità e avvicinare quante più persone possibili, spiegando e ribadendo i motivi della protesta e perché a rimetterci, in caso di sconfitta, non saranno solo loro ma anche tutti i consumatori. L’intero Paese!

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