CIVITAVECCHIA – L'alba si affaccia timida sul cielo di Civitavecchia, l'orologio segna le sei e la città è ancora sonnolenta. Il mezzo è acceso, il motore – che inizia ad accusare i chilometri macinati - si sta scaldando, un rapido sguardo in alto verso il sole che sorge, arrivano i primi pazienti e si parte verso Roma e Viterbo: inizia un'altra giornata dei volontari Adamo di Civitavecchia. Storie senza nome, vuoi per privacy, vuoi per modestia, di decine e decine di persone che quotidianamente dai 22 ai 23 giorni al mese accompagnano i pazienti oncologici verso gli ospedali Romani o verso il Belcolle di Viterbo per effettuare la radioterapia. Questa è la realtà quotidiana che affronta l’Adamo e che in molti, ma mai abbastanza, conoscono e apprezzano.

IL GRANDE LAVORO MESSO IN CAMPO DALL’ADAMO

Un’associazione nata nel 1999 e che da 25 anni assiste i malati oncologici del territorio sempre, purtroppo, presente negli anni. Come spiega il vicepresidente Angelo Lucignani: «L’augurio, ovviamente, è di non servire più ma attualmente stiamo aiutando dalle 15 alle 20 persone a raggiungere Roma e Viterbo per le terapie, in attesa che finalmente anche Civitavecchia venga dotata di questo importante servizio».

LA RADIOTERAPIA

Se ne è parlato tanto, forse troppo, ma finalmente dopo anni di battaglia la Radioterapia all’ospedale San Paolo è una realtà sempre più concreta con la Asl Roma 4 pronta ai box di partenza e in attesa della validazione del progetto da parte del Ministero per procedere con gara e affidamento dei lavori per la realizzazione. Insomma, un paio di anni e finalmente si potrebbe chiudere il ciclo delle cure oncologiche e si avrebbe un altro importante risultato come l’hospice, raggiunto anche grazie all’impegno di chi ha deciso di diventare un supporto fondamentale per i malati del territorio. L’Adamo è sul campo ormai da anni, anzi su strada, e continua quotidianamente ad assistere i malati. Si tratta soprattutto di anziani, persone che non possono affrontare il viaggio da sole, un viaggio devastante soprattutto se si considera la fragilità fisica e psicologica del momento.

I PROGETTI FUTURI E LA NUOVA SEDE

L’Adamo c’è e lo fa con un «parco mezzi - ha continuato Lucignani - che inizia ad invecchiare tra usura e chilometri percorsi, ci stiamo muovendo per rinnovarlo perché i mezzi devono essere confortevoli e sicuri». La nuova sede di via Molise ha dato il via ad una nuova “era”, consentendo di raggruppare il parco auto e di creare uno spazio di aggregazione aperto anche ai giovani. «Noi dell’Adamo - ha aggiunto il vicepresidente - non siamo formali, le nostre porte sono aperte a tutti e offriamo supporto psicologico a tutti, questa è l’impostazione che io e Massimiliano (Riccio presidente Adamo, ndr) abbiamo voluto dare».

Una fase della vita in cui la prospettiva cambia, in cui tante cose perdono importanza ma non il sorriso del volontario che ti viene a prendere, un aiuto concreto, uno scoglio da afferrare in un momento tumultuoso della vita. L’Adamo (che si compone dei volontari di Civitavecchia e di quelli dei Monti della Tolfa e Tarquinia), oltre al Nido, ha anche un banco alimentare presso il mercato di Campo dell’oro dove 2-3 volte al mese distribuisce aiuti a famiglie indicate dai Servizi sociali del Comune. Tante le iniziative in campo per una realtà che ha bisogno di sostegno e di volontari e che guarda con speranza alla realizzazione della Radioterapia a Civitavecchia per porre fine all’odioso fenomeno del pendolarismo delle cure.

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