Il bene acqua è sempre più caro e non valutato come dovrebbe per l’altissima dispersione. Lo si evince dai dati forniti dal report di Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe che dettagliano i costi e le perdite idrica per ogni provincia italiana. La provincia di Viterbo, nel 2023, è risultata la seconda più costosa del Lazio con una spesa media di 614 euro per l’ipotesi di consumo annuo di 182 metri cubi idrici per una famiglia di 3 persone. Stessa posizione nel caso il consumo medio si abbassi a 150 metri cubi. E’ un dato che fa riflettere se si considera che la provincia di Frosinone, prima nel Lazio con 867 euro di costo medio (182 mc) e 666 euro (150 mc) è anche la provincia più cara d’Italia in assoluto. Tra il 2023 ed il 2022 nella Tuscia il costo medio per la fornitura idrica annuale è aumentato del 7,5% a 182 mc di consumo e del 7,4% a 150 mc: anche per l’aumento dei costi il Viterbese si rivela la seconda provincia più cara a livello regionale. Dopo Frosinone e Viterbo, per costi a 182 mc di consumo annuale, ci sono Latina (592 euro), Roma (448 euro) e Rieti (392 euro). Per consumi a 150 mc, dopo Frosinone e Viterbo, ci sono sempre Latina (496 euro), Roma (372 euro) e Rieti (307 euro).

I dati della provincia di Viterbo sono superiori alla media regionale che sono di 583 euro per la prima ipotesi di consumo e di 468 euro per la seconda. I dati sulla dispersione idrica sono un po’ migliori: il Viterbese ha una dispersione del 34,4% per il livello della città dei papi e de 50,8% in tutta la provincia. Nel primo caso risulta la quarta provincia del Lazio con tasso inferiore a quello regionale (36,1%), nel secondo è di poco sopra la media del Lazio (49,7%). La peggiore provincia è quella di Latina con il 70,1% di perdite idriche per il capoluogo ed il 73,8% per la provincia. Tra le città capoluogo segue Rieti (62,7%), Frosinone (53,6%), Viterbo e Roma (32,9%). Per le province la peggiore è sempre quella pontina (73,8%), seguita da Frosinone (69,5%), Rieti (60,6%), Viterbo e Roma (41,4%). Ultimo dato analizzato da Cittadinanzattiva è stato quello dell’incidenza del bonus idrico sulla bolletta dell’acqua. A Viterbo e provincia, sempre per una famiglia di 3 componenti, si è avuto un bonus medio di 138 euro che ha inciso per il 22,5% sui costi annuali per un consumo di 182 mc e per il 27,8% per una bolletta con consumo pari a 150 mc annui. In senso assoluto il bonus ha influito di più sulla bolletta media della provincia di Frosinone con 182 euro, quindi Latina (144 euro), Viterbo, Roma (99 euro) e Rieti (87 euro).

«La fotografia emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva – spiegano gli autori dello studio - che è stato presentato nel corso dell'evento ‘Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare’». Una famiglia di tre persone, con soglia Isee fino a 9.530 euro e che ha accesso al bonus sociale idrico, secondo le nostre rilevazioni risparmia annualmente circa 104 euro, ossia il 22% o 27% in meno a seconda che abbia un consumo annuo di 182 metri cubi o di 150 metri cubi. In particolare, nel Lazio, il valore del bonus varia dai 182 euro di Frosinone agli 87 euro di Rieti. In base agli ultimi dati Istat (anno 2020), la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, nel Lazio ad esempio, si passa dal 70,1% di Latina al 32,9% di Roma.