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LADISPOLI - Acqua che va e viene dai rubinetti di casa, che quando finalmente arriva per diversi minuti è sporca, e dunque non potabile. Perdite idriche che restano lì, ad allagare le strade, anche per diverse settimane. I problemi in città con il passaggio del servizio idrico ad Acea Ato 2 sembrano non avere mai fine. Inutili le continue segnalazioni da parte dei cittadini al numero verde della Spa. Inutili i solleciti e le richieste di intervento. E quando finalmente la squadra dei tecnici finalmente arriva in città spesso la ricerca e la riparazione del guasto non sempre si risolve. Disservizi disseminati sul territorio a macchia di leopardo. Da Olmetto - Monteroni dove già nei giorni scorsi i cittadini avevano segnalato l'assenza d'acqua dai rubinetti (e sporca quando invece c'è) al Cerreto con le perdite idriche che allagano il manto stradale mettendo a rischio anche la sicurezza di pedoni e automobilisti. «Purtroppo la loro organizzazione è farraginosa - spiega il delegato al servizio idrico, Filippo Moretti - spesso non riescono a stabilire quali siano le priorità e ad intervenire tempestivamente ed efficacemente, al contrario di come avveniva con Flavia che ha operato sul posto per circa 20 anni». Ed è proprio su questo tema che l'amministrazione comunale ormai da mesi è impegnata a cercare di trovare un punto di incontro con il nuovo gestore: aiutarli a capire dove e come intervenire per risolvere il disagio dei cittadini, ormai amareggiati, perché le bollette quando arrivano non perdonano. Tra le principali difficoltà ci sono proprio gli interventi sulle perdite idriche: molte volte il primo tentativo (dopo settimane dalle segnalazioni) va a vuoto tanto da richiedere un secondo intervento con una squadra di intervento diversa dalla precedente che spesso non sa dove mettere le mani. «Non stanno usando i nostri operai - spiega ancora Moretti - che avevano una conoscenza approfondita del territorio, del nostro acquedotto e dell'impianto fognario. Dunque la ricerca e la riparazione dei guasti risulta essere più difficile per le squadre di pronto intervento che vengono inviate». Una situazione veramente complicata, insomma, dove a rimetterci sono proprio gli utenti.
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