Il piano di risanamento di Francigena si è affacciato nel consiglio comunale di giovedì, durante il quale è stata approvata la proposta di acquisizione della proprietà dello stadio Rocchi al patrimonio di Palazzo dei Priori.

Un risultato, quest’ultimo, che la sindaca Chiara Frontini ha definito: «Un momento storico per la città che vota all’unanimità il possesso dell’impianto cittadino. Abbiamo fatto chiarezza e messo un punto su una vicenda che risale al 1987, prima della mia nascita».

Il piano della partecipata al 100% dal Comune, che gestisce i servizi di trasporto pubblico locale e scuolabus, dei parcheggi e delle farmacie comunali, ha fatto soltanto capolino nella discussione che era di fatto finalizzata al via libera soltanto della delibera sulla revisione ordinaria delle partecipazioni alla data del 31 dicembre 2022.

Un’analisi che viene effettuata annualmente sull’assetto delle società di cui il Comune detiene quote di partecipazione.

Come riferito dall’assessore competente Elena Angiani dalle risultanze della ricognizione «è emersa una fotografia sulle partecipate al 2022 sbiadita soprattutto per quanto riguarda Talete e Francigena, mentre oggi la situazione è abbastanza diversa».

A fine dicembre 2022, infatti, l’amministrazione ha deliberato il piano di risanamento di Francigena, «spalmato su 5 anni, dal 2023 al 2027».

Entro il 20 febbraio la partecipata fornirà il pre-consuntivo al Comune che «provvederà poi - ha assicurato Angiani - a calendarizzare un incontro con l’amministratrice unica».

E’ infatti previsto che la società ogni 3 mesi relazioni e aggiorni il consiglio sul piano di risanamento. Un appuntamento spesso saltato come stigmatizzato in varie occasioni soprattutto dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.

Evidenziando che l’andamento economico rispetto al 2022 «è migliorato», l’assessora ha tenuto a ricordare il lavoro svolto nell’anno appena trascorso. Oltre all’avvio delle procedure per l’acquisto di scuolabus e di bus per il trasporto pubblico «Francigena ha affittato un locale al Riello, che è in fase di allestimento, per l’apertura della terza farmacia che sarà operativa entro luglio».

Il piano di risanamento continua però a non essere né condiviso né convincente per Fratelli d’Italia e per il Pd.

In particolare il gruppo dei meloniani ha focalizzato l’attenzione sul concorso per i due direttori di farmacia - uno per quella di Santa Barbara, l’altro per la nuova al Riello - e «sugli errori marchiani contenuti nel bando, nonostante l’amministratrice Ferrari riceva un compenso raddoppiato rispetto al suo predecessore» e sul fatto che «comunque ha deciso di procedere».

Errori che hanno portato al ricorso di un partecipante per quanto riguarda gli esami orali, che ora saranno ripetuti.

A tale proposito la capogruppo Laura Allegrini ha stigmatizzato: «Riconvocati tutti e 21 i partecipanti che saranno sentiti in una sola giornata, dalla mattina alla sera, a distanza di mezz’ora uno dall’altro. E’ ridicolo».

Focus poi di Angiani su Talete, di cui il Comune con il 21,48% è il maggiore azionista, e sulle due partecipate Robur e Siit da decenni in liquidazione dopo il passaggio del servizio idrico a Talete.

Per quanto riguarda la pratica Siit, 48% delle quote in mano a Palazzo dei Priori, nonostante sia in liquidazione già da diversi anni è ancora aperta «perché sono pendenti liti giudiziarie, ma si sta andando verso un iter transattivo».

Su Robur, il 75% delle quote è in capo al Comune e il 25% alla Provincia, l’assessora ha dichiarato che «l’ente vanta un credito di 1,6 milioni, coperto da accantonamento, che in quota parte deve essere versato da Palazzo Gentili».

Alvaro Ricci, capogruppo Pd, dopo aver espresso perplessità sul piano di risanamento di Francigena, ha stigmatizzato la mancanza «di una posizione chiara del Comune su Talete».

Delibera approvata, con il voto contrario dell’opposizione. O meglio degli otto consiglieri di FdI e Pd presenti in quel momento in aula