CIVITAVECCHIA – Tutto fermo in via XVI Settembre? Così sembrerebbe, considerato il silenzio attorno ad un intervento che, fino a qualche mese fa, appariva finalmente imminente, dopo lunghi anni di stallo e, soprattutto, dopo anni di disagi per gli inquilini della palazzina costretti a lasciare, a maggio 2019, i propri appartamenti e a trasferirsi in alloggi non sempre adeguati, perdendo i propri effetti personali, stipati in un magazzino di Pomezia e lì rimasti, a quanto pare. Ad inizio ottobre sono state consegnate le aree di cantiere: sembrava davvero cosa fatta. Stilato anche un cronoprogramma: avvio dei lavori nella prima decade di novembre, fine del 50% delle operazioni entro il dicembre del 2024, nel marzo 2026 la fine del cantiere. Una operazione di rigenerazione urbana importante, che prevede inizialmente la demolizione dei due palazzi. E proprio questo è il primo nodo da sciogliere. Perché si tratta di un’arteria fondamentale per la viabilità cittadina, a due passi tra l’altro da largo della Pace, dove a brevissimo riprenderà appieno il transito dei crocieristi, e che si incrocia con l’Aurelia nord e via Braccianese Claudia, porte d’ingresso per la città. Tra l’altro vicino ad una scuola elementare. Inoltre nei pressi dei palazzi interessati insistono diverse attività, tra cui un distributore di benzina. «Prima di Natale si sarebbero dovute svolgere opere di bonifica – ha ricordato l’assessore all’Urbanistica Dimitri Vitali – non ho avuto ancora modo di incontrare il nuovo commissario, ma neanche abbiamo avuto informazione circa un cambio di programma o modifiche rispetto alle tempistiche iniziali. Stessa cosa vale per il Pinqua, ampio progetto finanziato con fondi europei per 15 milioni di euro, con i primi interventi che dovrebbero partire entro la fine del mese. Noi come Comune abbiamo fatto tutto il possibile affinché questi progetti potessero andare in porto: ora bisogna capire le intenzioni di Ater in merito alla road map iniziale».

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