CIVITAVECCHIA – Sono scaduti il 7 ottobre scorso i termini per far pervenire al Protocollo del Pincio la propria manifestazione di interesse, non vincolante, per il riscatto dell’appartamento di edilizia popolare. L’iniziativa era stata lanciata a luglio scorso dall’amministrazione comunale, in particolare dal sindaco Tedesco, dall’assessore al Patrimonio Monica Picca e dal consigliere della Lega Antonio Giammusso. «Sono state raccolte 32 richieste – ha spiegato quest’ultimo – sono piuttosto soddisfatto. È vero che sono delle manifestazioni di interesse, ma confermano l’importanza di questa procedura». 

Nel corso dell’estate, infatti, il Pincio inviato 117 lettere – rispetto ai 245 alloggi popolari di cui dispone – per appartamenti di via Amba Aradam, viale Giacomo Matteotti, via Paolo Antonini, via Betti, via Leopoli, via Lepanto, via Etruria, via Carlo Pisacane, via Ascanio Fiore, via Santa Barbara e via Francesco De Sanctis. L’idea iniziale era quella di poter riuscire a far entrare circa 2 milioni di euro: gli appartamenti saranno infatti messi in vendita a partire da 11-12 mila euro fino ad un massimo di 25mila euro, più eventuali costi legati ai lavori di ristrutturazione che l’amministrazione ha eseguito negli ultimi cinque anni. 

Se le manifestazioni di interesse pervenute andranno in porto il Comune potrebbe riuscire a far entrare nelle proprie casse «circa 970mila euro – ha aggiunto Giammusso – che non potranno essere spesi per altro se non per la manutenzione degli alloggi di edilizia popolare. Stiamo comunque valutando altre richieste, in particolare quelle più numerose provenienti dal quartiere De Sanctis, dove ci sono dei vincoli legati al alla cessione del quinto per la riqualificazione con il 110. Stiamo avendo una interlocuzione con l’agenzia delle Entrate per capire se è possibile poter riscattare anche queste; allora arriveremmo davvero ad un ottimo risultato».  

Piano dovrà essere quindi presentato in Regione e poi approvato in Consiglio comunale. «Se tutto andrà avanti senza ostacoli – ha concluso Giammusso – a gennaio saremo in grado di preparare gli atti per la vendita. Non è un modo per svalutare il nostro patrimonio, ma un’occasione per i gli inquilini ed un’opportunità per il Comune».